venerdì, Maggio 3, 2024
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Interviene la Comunità del Garda

Frau: «Prestoun nostro studiocontro le code»

L’Affi-Pai è morta. E mancano per ora certezze. È il pensiero di Aventino Frau, presidente della Comunità del Garda. Ente in cui, spiega, «ci sono lavori in corso proprio sui temi della viabilità verso e intorno il lago. Che presto», annuncia, «vedranno la luce». Il tutto mentre è in corso, in Provincia, la rielaborazione delle proposte alternative raccolte dai sindaci del comprensorio.Un fatto è certo: «Il blocco della progettata (dalla Regione) superstrada non ha portato concrete proposte sul problema della viabilità della sponda veronese». Che con la stagione turistica alle porte si prepara al consueto assalto di auto.«Le polemiche sulla Affi-Pai sono state per certi versi positive», ammette Frau, «considerando anche la retromarcia innestata su una iniziativa regionale, calata all’improvviso e dall’alto sul territorio suscitando la protesta di Comuni e cittadini». La proposta infatti non riguardava il collegamento tra Affi e Pai ma la volontà di realizzare una viabilità di scorrimento, con pedaggio, fra il nuovo casello autostradale di Cavalcaselle sulla Serenissima e l’alto lago, sfruttando la tratta esistente della superstrada tra lo snodo di uscita e Affi, proseguendo fino a un punto a nord di Torri.«Pedaggi sicuri su traffico ingovernabile, per una nuova autostrada fra la Serenissima», commenta Frau, «e le sponde del Garda, senza preoccupazioni ambientali e aggravando il problema dei volumi di traffico che, nella stagione turistica, opprimono l’area generando pericoli, insalubrità, danni all’immagine del turismo».«Questo», prosegue il presidente della Comunità del Garda, «è un problema antico che l’ente aveva evidenziato nel 1983, individuando un sistema viabilistico a pettine di accesso al litorale lungo la tratta da Peschiera del Garda, utilizzando come asse principale proprio la superstrada Cavalcaselle-Affi». «Questa ipotesi molto tempo dopo fu fatta propria dalla Provincia e inserita nel Piano territoriale provinciale. In riferimento all’alto lago l’ipotesi era quella di permettere alle auto provenienti da nord, Torbole, Malcesine, Brenzone e Torri, di trovare una via di deflusso senza pesare sulla tratta a sud di Torri dove gli incolonnamenti cominciano prima di Punta San Vigilio e di qui a Peschiera».Nulla di certo ancora oggi. «Si era considerato allora come la realizzazione di un passante che dalla Gardesana permettesse di collegarsi alla provinciale per San Zeno, a nord di Castion, avrebbe potuto alleggerire la situazione. Questa tratta avrebbe dovuto avere caratteristiche di collegamento inserito sul territorio, con rispetto del delicato contesto territoriale».«Si considerava già allora», prosegue Frau, «come, non potendo eliminare i volumi di traffico esistenti e crescenti, sarebbe stata cosa migliore garantire ai veicoli livelli di scorrimento accettabili. Un altro progetto, simile, potrebbe alleggerire il traffico ancora più a nord favorendo Brenzone e Malcesine. La Comunità sta aggiornando gli studi che verranno illustrati a breve alle realtà locali, che bene hanno seguito questi problemi».Frau conclude: «Dopo lo scampato pericolo di una nuova autostrada sul Garda, è opportuno cercare, trovare soluzioni che partano dal territorio e dalle esigenze dei cittadini gardesani».

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