martedì, Maggio 14, 2024
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I promotori del parco delle Colline, la Lega Navale, il Cai e la Fraglia Vela affilano le armi Gli ambientalisti: «Basta con i porti. Inutili i nuovi insediamenti»

«Giro di vite sui motoscafi»

Limitazione della navigazione a motore, stop a nuovi porti turistici, incoraggiare l’utilizzo del carrello per il trasporto di natanti individuando delle zone a lago per il loro alaggio. Sono le proposte che saranno al centro dell’imminente campagna contro i nuovi “mostri” portuali che stanno prendendo forma lungo i litorali del Garda lanciata dal gruppo promotore del Parco delle Colline Moreniche del Garda e di cui fanno parte, per l’ennesima battaglia ambientalista, anche la Lega Navale, il Cai e la Fraglia Vela Desenzano. Una battaglia che non è nuova, a dire il vero, per la difesa dell’ambiente del lago, ma stavolta vede schierati l’uno a fianco all’altro associazioni, circoli velici e qualche amministrazione comunale, come quella di Desenzano. Emilio Crosato, presidente del Parco, ha provato a smontare la tesi secondo cui «costruire un porto significa risolvere la crisi turistica di una località». I valori del paesaggio, della natura e dell’ambiente, ha detto in sintesi Crosato, non possono essere annullati da queste “pseudonecessità”, perché qualsiasi intervento «da oggi in poi penalizzerebbe il lago, il suo litorale e, dunque, il turismo che invece desidera un ambiente non antropizzato». Da parte sua, Daniele Manzini della Lega Navale, ha posto alcuni esempi di come l’ecosistema gardesano si stia impoverendo e ammalando: l’aumento incontrollato di alghe tossiche, la progressiva estinzione di specie ittiche come il carpione («si trova solo a 120-150 m. di profondità»), per poi osservare come i porti siano sottoutilizzati e quanto invece potrebbero essere utili aree a lago da destinare all’alaggio di piccoli natanti. Di qui, sempre secondo la Lega Navale, «l’inopportunità e l’inutilità di costruire nuovi porti che non farebbero altro che aumentare il numero dei natanti» e, infine, l’esigenza di vietare «la circolazione di grossi motoscafi la cui cilindrata fa scattare problemi di inquinamento acustico ed ambientale». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gigi Cabrini, presidente della Fraglia Vela. Il vicesindaco di Desenzano, Rodolfo Bertoni, ha rivendicato la sensibilità della sua amministrazione nella difesa del litorale, rivelando «la continua pressione di privati e società per costruire porti o residence nella zona di S. Francesco, ritenuta invece un sito importante per lo svernamento di alcune specie di volatili» e, ancora, respingendo la teoria della «necessaria riqualificazione di aree degradate». Bertoni, lapidario, l’ha liquidata come «un comodo paravento per operazioni speculative». Il comitato, dal canto suo, ha già affilato le punte di quella che sarà la sua campagna di primavera: serate a tema in tutte le principali località rivierasche, produzione di cd e documentari, tour tra le varie popolazioni per sensibilizzarle, vigilanza continua su tutti i progetti di nuovi porti. Alla presentazione dell’iniziativa erano presenti tra gli altri Gabriele Lovisetti, che ha moderato i lavori, il direttore d’esercizio della “Navigarda”, Marcello Coppola, i sindaci di Padenghe e Manerba, rappresentanti di Moniga, Lazise, Peschiera e della Soprintendenza Archeologica di Verona e il funzionario della Regione Lombardia, Francesco Dal Palù.

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