mercoledì, Maggio 1, 2024
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Dalla Svizzera accuse ai produttori del celebre formaggio. Il Consorzio: «E’ concorrenza sleale»

Grana sotto accusa

Il Grana padano viene prodotto col latte di mucche maltrattate, e chi lo consuma favorisce indirettamente la sofferenza dei bovini. Una tesi sostenuta dall’associazione svizzera per la protezione degli animali, la «Psa», e una parlamentare elvetica, che nei giorni scorsi hanno lanciato pesanti accuse nei confronti dei produttori lombardi (e quindi anche bresciani), imputati di costringere le vacche da latte in condizioni sanitarie, e non solo, inaccettabili. Se ne è parlato nei giorni scorsi durante un incontro con la stampa a Berna. In quella occasione, Hansueli Uberdella della «Psa» ha mostrato un filmato girato in quattro allevamenti che mostra animali sporchi, incatenati e allevati con mangimi liquidi, in sintesi «con modalità contrarie alle norme elvetiche». Ad aggravare il tono delle accuse, poi, sono arrivate le dichiarazioni di Simonetta Sommaruga, parlamentare e presidente della Fondazione per la protezione dei consumatori, secondo la quale l’uso di mangimi non freschi richiederebbe l’introduzione nel formaggio del «lisozima», un conservante che potrebbe provocare allergie nei consumatori intolleranti alle uova (è estratto dalle stesse). Immediata la replica del Consorzio di tutela del Grana padano, che ha sede a Desenzano. «Il latte bresciano e delle province di produzione del Grana è il migliore del mondo: lo confermano i dati e le analisi cui è sottoposto da noi, dal Csqa, ovvero l’organismo incaricato dal ministero, dalla Repressione frodi e dal Nucleo antisofisticazione dei carabinieri. Non solo – spiega il direttore del Consorzio Stefano Berni -: grazie all’altissima qualità, il nostro ente ha scelto di non usufruire della deroga sanitaria consentita dall’Unione europea per il latte destinato a formaggi con stagionatura superiore ai 60 giorni». «Storicamente – prosegue Berni – il latte prodotto nei 6200 allevamenti della Pianura Padana che collaborano con noi è il più pagato e il più sano. Solo vacche allevate con cura possono offrire un prodotto con questi standard. Nei nostri allevamenti si usano razioni alimentari composte da foraggi e farine vegetali concentrate. Le norme igeniche, poi, sono rispettate. Certamente qualche vecchia stalla marginale esiste, ed è in via di fisiologica chiusura, ma la quantità del latte prodotto in queste sedi è assolutamente insignificante». «Si tratta di un attacco diretto, di tipo commerciale ? conclude il direttore del Consorzio ?: il tentativo di mettere in cattiva luce il Grana padano è chiaro. Il nostro è il formaggio più consumato nella Confederazione elvetica, e mi sembra evidente che stiano provando a screditarci, forse a favore di qualche prodotto locale. Quando faranno del buon formaggio lo venderanno, e potranno smettere di usare questi mezzi, che mi sento di inquadrare nel campo della concorrenza sleale».

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