giovedì, Maggio 2, 2024
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Torna in Calle dei Sottoportici uno dei più originali concorsi letterari d’Italia: 132 i componimenti

I passanti danno il voto alle «Poesie al muro»

Torna in Calle dei Sottoportici uno dei più insoliti concorsi letterari d’Italia. È «Poesie al muro», sottotitolo «Poetico Garda». I componimenti restano appesi per un paio di settimane ai muri della viuzza che collega il lungolago al centro del paese e la gente che passa può liberamente esprimere il suo parere. Promoter dell’iniziativa è Adriano Foschi, eclettico artista che ha fatto di Garda la sua nuova patria. Su Calle dei Sottoportici si affaccia il suo studio pittorico, sede del centro culturale «Studio per l’Arte», organizzatore dell’evento, in collaborazione con l’amministrazione comunale. L’esposizione dei fogli poetici proseguirà fino a mercoledì 15. Si tratta di centotrentadue poesie. In questi giorni saranno sottoposte alla lettura e al voto dei passanti, dopo un primo esame effettuato da una giuria eterogenea di cui fa parte, tra l’altro, il medico e poeta Bepi Sartori, e insieme a lui Sara Malfer, Federica Rossi, Giancarla Mezzanini, Mirco Franceschetti e Maria Luisa Pedrotti Rigo. Varie le sezioni del concorso letterario gardesano: ci sono poesie in italiano, nel dialetto di Garda, nei dialetti del territorio benacense, in altri dialetti, in lingue straniere. La novità di quest’anno è la sezione dedicata alle scuole primarie, che ha visto la massiccia partecipazione dei ragazzi dell’istituto Mauri di Valeggio sul Mincio. Le premiazioni avverranno nella serata di sabato 25 giugno. In quell’occasione le poesie in lingua italiana verranno lette da Renata Leali, mentre quelle in dialetto e in lingua straniera saranno affidate alla voce degli stessi autori. «Come ogni anno», dice Foschi, «la partecipazione è stata aperta a tutti coloro che sentono il bisogno di comunicare attraverso la poesia». «Si tratta quindi di un esplicito invito e di uno stimolo a comunicare sentimenti e visioni che solo la poesia riesce a rendere, copntinua. «Per scrivere in poesia non occorre una qualifica specifica, ma servono creatività, intuizione e fantasia. Ciò che può rendere più profondo il contenuto poetico è l’esperienza soggettiva degli eventi e dei fenomeni che sono oggetto di percezione, riflessione e verifica sperimentale. La poesia quindi è latente in ogni uomo, ma spesso è stimolata dall’ambiente e dalle circostanze. Per esempio, fra le poesie presentate quest’anno ce ne sono molte che mettono in rilievo un profondo desiderio di pace».

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