venerdì, Maggio 3, 2024
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I dati del 2002 per l’area del Garda Baldo non promettono nulla di buono

I tedeschi abbandonano il lago. Ora si punta sul Nord Europa

In campo con rinnovata inventiva. Indispensabile per fare fronte a una situazione che si presenta difficile nel settore del turismo internazionale. Sono quanto mai vive le preoccupazioni che serpeggiano tra gli operatori e legate non solo ai venti di guerra, ma soprattutto alla eccezzionale crisi economica che ha colpito la Germania, nazione di primo piano degli hoteliers veneti e benacensi. I segnali di una situazione non certo positiva (come dimostrano i dati raccolti dalla Provincia per il 2002 e pubblicati qui a fianco) stanno nelle liquidazioni commerciali di stagione in Germania, approdate ormai al terzo ribasso consecutivo. «Ecco perché dobbiamo puntare sull’inventiva», fa presente Giuseppe Lorenzini presidente dell’Ugav, l’associazione che riunisce più di trecento albergatori sulla sponda veronese del Garda, «proponendo eventi per fidelizzare la potenziale clientela. Offrendo in particolare pacchetti di soggiorno comprensivi di escursioni, visite ai parchi e magari cene al lume di candela. Cercando nello stesso tempo di contenere gli aumenti di costi dei servizi entro quel due, tre per cento provocato dalla svalutazione. L’obbiettivo e la speranza è di arginare quel preventivato calo turistico e arrivare a chiudere l’annata turistica corrente con una contrazione non superiore a cinque punti delle giornate di presenza sul Garda». Un punto e mezzo in meno di quanto verificatosi nel 2002, ma che ugualmente vedrebbe una contrazione complessiva, nel giro di due annate, di oltre un milione di presenze di turisti stranieri nella zona del Baldo-Garda. In prospettiva, si apre un anno duro per gli stessi operatori che gestiscono i 55 campeggi del Veronese e che si spartiscono la stragrande parte degli oltre cinque milioni di presenze del movimento turistico extra alberghiero. «Temiamo per la situazione economica dell’area tedesca (Austria e Germania) che per noi rappresenta», mette in risalto Marco Zaninelli del campeggio la Quercia di Lazise, «il 60 per cento al movimento turistico straniero. L’augurio è che tengano, com’è avvenuto lo scorso anno, il mercato italiano e tra gli europei quello danese e olandese, magari supportato da una maggiore presenza di turisti dell’Europa del Nord quali finnici e scandinavi. È invece ancora prematuro guardare a un turismo all’aria aperta con interessati i paesi dell’Est». Alla paventata momentanea tendenza della contrazione del mercato turistico gli associati all’Assogardacamping rispondono puntando sulla qualità aziendale attraverso il miglioramento dei servizi, la sicurezza dell’ospite, la qualificazione del personale, ma sopratutto con la tutela dell’ambiente. E le aziende lacustri che possono fregiarsi del riconoscimento del sigillo europeo Manifesto Qualità Ambiente Cavallino sono già nove, altrettante quelle che hanno aderito al progetto ambiente della Provincia. «Stimolati», ammette Zaninelli, «da una sempre più sentita richiesta da parte dei fruitori dei campeggi di un maggiore rispetto dell’ambiente». «Una sfida che portiamo avanti uniti», puntualizza Giovanni Bernini presidente dell’Assogardacamping, «per tutelare la ricettività in sintonia con gli enti pubblici».

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