giovedì, Maggio 2, 2024
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Cinque anni fa l’addio, oggi la riadesione. Bendinelli: «Vogliamo contribuire al rilancio di questa istituzione lasciata dai precedenti amministratori forse per ragioni politiche»

Il Comune ci ripensa e torna in Comunità

Il Comune rientra nella Comuità del Garda. Lo ha deliberato il Consiglio comunale. L’uscita dall’organismo comunitario lacustre era stata decisa nel 1997 dall’amministrazione guidata da Giorgio Comencini. Ora invece il sindaco Davide Bendinelli e i suoi collaboratori hanno ritenuto di riaderire all’istituzione che riunisce numerosi comuni dell’area benacense. Ma pare che Garda non voglia limitarsi, col suo rientro, a un ruolo di semplice socio. L’amministrazione rivierasca intenderebbe infatti farsi promotrice di un’ipotesi di rilancio dell’organismo. Lo conferma lo stesso Bendinelli: «La nostra scelta», dice, «è quella di tornare nella Comunità del Garda per contribuire al suo rilancio, perché crediamo sia un’associazione che può offrire un importante contributo nell’elaborazione di politiche comuni all’intera regione gardesana, superando le barriere territoriali. È il luogo ideale, insomma, per ideare soluzioni unitarie relativamente a tutta una serie di tematiche che coinvolgono l’intero bacino lacustre. La precedente amministrazione aveva deciso di uscirne, forse per motivi politici. Noi invece riteniamo importante tornare ad aderire a quest’istituzione», sottolinea Bendinelli, «perché crediamo che al suo interno sia possibile portare un contributo in termini di idee e di progettualità». La riadesione alla Comunità era del resto un passo atteso per l’amministrazione gardesana, anche in considerazione del fatto che nella Giunta comunale siede uno degli assessori dell’esecutivo comunitario: Antonio Pasotti, delegato al turismo in entrambi gli enti, nonché presidente del Consorzio di promozione turistica della riviera veneta del lago. Il problema è che nel frattempo sono stati numerosi altri i comuni della riva veronese del Garda che hanno deciso di uscire dall’istituzione comunitaria. Prima di Garda si era chiamata fuori Peschiera. Poi l’emorragia era continuata con i forfait di Lazise e Castelnuovo, cui di recente s’è aggiunta anche Malcesine, riducendo al lumicino la presenza veronese nell’assemblea comunitaria. Come pensare dunque di far sentire il peso politico della costa veneta del lago in quest’ipotesi di rilancio dell’ente? «Credo che anche da parte di altri comuni attualmente fuori dalla Comunità del Garda», risponde Bendinelli, «si stiano profilando ipotesi di nuove possibili collaborazioni». E perché queste soluzioni maturino, Bendinelli si sta adoperando anche nel suo ruolo di assessore provinciale al turismo. «Di recente», dice, «abbiamo avuto un incontro in provincia con Peschiera e Lazise, per vedere quali potrebbero essere le vie di un loro possibile rientro. È evidente che se l’ipotesi di rilancio dell’organismo si fa concreta, anche gli altri comuni potrebbero essere interessati e rientrare nella Comunità». Un appello al rafforzamento dell’istituzione benacense è venuto di recente anche dal suo presidente, il salodiano Pino Mongiello, che, aprendo i lavori dell’Assemblea svoltasi a Cavriana, nel Mantovano, aveva posto l’accento sul «bisogno di una adesione convinta da parte di tutti i soci» affinché la Comunità «sia rappresentativa e, autorevole e operativa». Ora sembra aver ritrovato Garda come solida alleata.

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