lunedì, Maggio 6, 2024
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La Giunta rinuncia alla certificazione di qualità voluta dai precedenti amministratori. Per il sindaco è troppo cara ma l’opposizione attacca

Il Comune fa retromarcia

Quello che era un motivo di vanto per l’amministrazione Ferrari è diventata un’innovazione da dimenticare per l’attuale maggioranza consiliare. La giunta ha infatti deliberato all’unanimità l’abbandono della certificazione Iso 9001, convertita nel dicembre scorso in Vision 2000. Decade cosi ciò che era stato considerato un fattore di qualità dai precedenti amministratori, pronti nel settembre del 1999 a comprare uno spazio sul Sole 24 Ore (costo dell’operazione 4 milioni 200 mila lire, Iva compresa) per divulgare l’ottenimento da parte del Comune, secondo in Italia e primo in Europa per i servizi turistici, della certificazione. Un attestato costato ai bardolinesi cinquanta milioni di lire più Iva. Già all’epoca era scoppiata la polemica in consiglio, con il capogruppo di minoranza Pietro Meschi, ora sindaco, pronto a contestare l’operazione, e con il vicesindaco Valter Rizzi a sottolineare «l’ignoranza e l’invidia» delle opposizioni. A distanza di cinque anni il ribaltone a Palazzo Gelmetti e la cancellazione del provvedimento. La giunta ha deciso inoltre anche il recesso dall’associazione Qualitàcomuni. «Adotteremo nuovi modelli gestionali che crediamo possano ottenere migliori risultati di quelli fino ad oggi avuti con la certificazione», conferma il sindaco Pietro Meschi, che bolla come un inutile costo l’adesione a Qualitàcomuni. Avvilito e quasi senza parole Valter Rizzi, ora consigliere di minoranza. «Tutti i Comuni si stanno adoperando per certificarsi, in quanto l’Iso 9001 è uno strumento nato per dare voce ai cittadini che possono così anche valutare l’operato del palazzo. Senza fare polemica, a questo punto mi aspetto che vengano abbattute la chiesa della Disciplina, l’oasi ecologica, la caserma dei vigili del fuoco e il distretto sanitario e che Parco Bassani venga riportato all’origine, considerato che il sindaco sta perseguendo la strada dello smantellamento delle opere e iniziative assunte dalla precedente amministrazione». Uno sfogo dettato dalla consapevolezza che anche le sbarre automatiche per l’accesso al centro storico, un altro cavallo di battaglia voluto e difeso da lui a denti stretti, a fine settembre verranno tolte.

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