martedì, Aprile 30, 2024
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Gli investimenti pericolosi hanno sconvolto molte amministrazioni italiane: sul lago una delle poche a trarne addirittura vantaggi

Il Comune fa soldi con i derivati

Il Comune di Garda ha chiuso l’operazione «Interest rate swap», ovvero quella legata ai (tristemente) famosi «derivati» che tanto scalpore hanno sollevato a livello nazionale per i forti rischi finanziari connessi.Così il Comune, pochi giorni fa, come è riportato in una relazione, ha concluso l’iter, che era stato avviato il 23 maggio con deliberazione di giunta, per la chiusura dell’operazione finanziaria iniziata nel 2003. «La stipula del contratto con la Banca agricola mantovana», dice la relazione allegata alla deliberazione, «è stata fatta per dare la possibilità al Comune di avere un ritorno finanziario positivo, sfruttando la variabilità dei tassi d’interesse sui mutui passivi». E il bello è che, scampato ogni pericolo, «abbiamo avuto un guadagno di 100mila euro», commenta soddisfatto il sindaco Davide Bendinelli.A conti fatti, dunque e «visto il periodo difficile dal punto di vista finanziario», questo è un «successo della amministrazione».Garda, quindi, sembra essere uno dei pochi Comuni italiani che non solo sono riusciti a uscire indenni ma, anzi, traendone un guadagno, da operazioni fatte sulla base di derivati ad alto rischio. Gli stessi prodotti finanziari che per settimane hanno «sbancato» nella cronaca della stampa e nei commenti degli analisti finanziari.Ammette lo stesso sindaco: «Il nostro Comune ha avuto fortuna, proprio per l’essere stato tra i pochi che sono riusciti a trarre vantaggio da queste operazioni». Nella relazione sono riportati i dati: «Il contratto, vista la situazione di mutui che il municipio aveva al 2003 con la Cassa depositi e prestiti a un tasso fisso del 5,90 per cento, essendo il tasso “Euribor” (l’indice di riferimento europeo per il costo del denaro) al 2,80 alla data dell’operazione, ha consentito di introitare preventivamente 90 mila euro quale “upfront” (premio di ingresso) e come flussi positivi fino a oggi 26mila e 537 euro per un incasso totale di 116mila e 537 euro».«Così», precisa il sindaco, «quando abbiamo deciso di chiudere il contratto perché ritenevamo fosse troppo rischioso portarlo avanti, visto quantoe è accaduto negli altri Comuni, ci sono stati chiesti 17mila euro di penale (prezzo massimo di uscita anticipata): ma ce ne sono rimasti alla fine 99mila e 537 euro di guadagno».Che sia fortuna o «fiuto» del momento buono, meglio così. Soprattutto in questi che ormai sono evidenti a tutti come i «tempi della crisi».

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