venerdì, Settembre 29, 2023
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Il lago approda in Senato

A Roma per par­lare del e soprat­tut­to di cer­ti liv­el­li bassis­si­mi e crit­i­ci che, anche quest’an­no come nel 2003, il baci­no ha rag­giun­to a causa delle sic­c­ità com­bi­na­ta con i pre­lievi des­ti­nati soprat­tut­to all’ir­rigazione. L’indagine conosc­i­ti­va sul­la ges­tione dei liv­el­li del lago e del fiume Po si farà in sen­a­to, dove , sen­a­tore e sin­da­co di Peschiera, intende for­mare una com­mis­sione che delinei un quadro com­p­lessi­vo del­la situ­azione garde­sana. «Potrem­mo cos­ti­tuire un organ­is­mo supe­ri­ore che si occu­pi, a liv­el­lo cen­trale, di coor­dinare enti locali, province di Man­to­va e Verona, e e anche la Provin­cia autono­ma di Tren­to nel redi­gere un piano di inter­ven­to com­p­lessi­vo, che ten­ga in con­sid­er­azione i pre­lievi des­ti­nati a irri­gare le cam­pagne, la , il dra­gag­gio dei por­ti, reso sem­pre più dif­fi­cile da una legge che con­sid­era il mate­ri­ale dra­ga­to un rifi­u­to spe­ciale», ha det­to Chin­car­i­ni. L’idea del sin­da­co di Peschiera è sta­ta uffi­cial­mente lan­ci­a­ta ieri pomerig­gio alla riu­nione con­vo­ca­ta in Provin­cia dal­l’asses­sore all’E­colo­gia Luca Colet­to. Il pun­to all’or­dine del giorno era pro­prio la rego­lazione dei liv­el­li del lago di Gar­da, liv­el­li che nelle scorse set­ti­mane sic­c­i­tose sono sce­si anche a 43 cen­timetri sot­to lo zero idro­met­ri­co e che, in questi giorni, si sono sta­bi­liz­za­ti su questi numeri, gra­zie anche alle ultime piogge e ai minori pre­lievi des­ti­nati all’ir­rigazione. Il pri­mo incon­tro sul­l’ar­go­men­to era sta­to quindi­ci giorni fa, sem­pre ai palazzi scaligeri. Allo­ra era emer­sa l’op­por­tu­nità di allargare il tavo­lo di dis­cus­sione a tut­ti gli enti inter­es­sati e ieri Colet­to ha volu­to invitare anche il sot­toseg­re­tario all’Am­bi­ente Ste­fano Ste­fani. Ste­fani, dal can­to suo, ha dichiara­to di essere dis­pos­to a impeg­nar­si per­sonal­mente con il min­istro all’Am­bi­ente, Altero Mat­ti­oli, affinché la pro­pos­ta di tale organ­is­mo supe­ri­ore si attui davvero. Ieri, come due set­ti­mane fa, la grande assente è sta­ta anco­ra la Provin­cia autono­ma di Tren­to: «È scan­daloso che nes­sun rap­p­re­sen­tante si sia pre­sen­ta­to», ha det­to Chin­car­i­ni. «Eppure è anche loro la respon­s­abil­ità di cer­ti liv­el­li crit­i­ci rag­giun­ti quest’an­no dal lago, vis­to che, molto prob­a­bil­mente, prel­e­vano l’ac­qua dal Sar­ca ben pri­ma che arrivi nel lago. In ogni caso, se non sono venu­ti qui, non potran­no cer­ta­mente man­care alla com­mis­sione ad hoc che isti­tuire­mo a Roma». Ieri han­no intan­to garan­ti­to la loro pre­sen­za Gian­car­lo Con­ta asses­sore regionale alle Politiche per l’am­bi­ente del Vene­to, Davide Boni asses­sore al Ter­ri­to­rio e all’Ur­ban­is­ti­ca, Lui­gi Mille diri­gente del­l’A­gen­zia inter­re­gionale per il Po’ (Aipo), Mas­si­mo Loren­zi del Con­sorzio del Min­cio e, tra i sin­daci, Chin­car­i­ni per Peschiera e Pietro Meschi per . Altri pri­mi cit­ta­di­ni nel­la sala rossa del­la Provin­cia non ce n’er­a­no. Castel­n­uo­vo e Bren­zone han­no invi­a­to altri rap­p­re­sen­tan­ti del Comune. «Mi fac­cio por­tav­oce per loro riguar­do un altro prob­le­ma», ha sot­to­lin­eato Chin­car­i­ni. «L’or­gan­is­mo che aus­pichi­amo nasca potrebbe final­mente occu­par­si anche di coor­di­na­ta. Tut­ti noi ammin­is­tra­tori da tem­po deside­ri­amo la creazione di un baci­no inter­re­gionale uni­co che gestis­ca in maniera uni­taria le acque. Abbi­amo invece un col­let­tore gesti­to da due aziende di due Regioni diverse e un depu­ra­tore uni­co a Peschiera». Colet­to ha quin­di tira­to le somme: «Riten­go impor­tante che un rap­p­re­sen­tante del Gov­er­no sia venu­to in Provin­cia e sia sta­to pre­sente a una riu­nione che ha mes­so insieme tan­ti enti, decisi a par­lare dei prob­le­mi del lago di Gar­da. Il piano di inter­ven­to che dovre­mo elab­o­rare riguarderà la ver­i­fi­ca delle con­ces­sioni, la depu­razione, la ges­tione del dra­gag­gio dei por­ti: serve un coor­di­na­men­to per non con­tin­uare a trovar­si nel­l’e­mer­gen­za».

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