lunedì, Aprile 29, 2024
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Anche il «Marrone di San Zeno» a denominazione di origine protetta (Dop) è entrato nell’albo comunitario

Il marrone del Baldo tra i frutti italiani con marchio protetto

Anche il «Marrone di San Zeno» a denominazione di origine protetta (Dop) è entrato nell’albo comunitario. Salgono così a 133 le specialità alimentari italiane che hanno già avuto l’ambito riconoscimento dell’Unione Europea su un totale di 630. La registrazione del pregiato frutto porta così a cinque il paniere delle castagne italiane tutelate in Europa. «Una buona notizia», sostiene la Coldiretti, «dopo che quest’anno, a causa della siccità, la produzione nazionale delle castagne dovrebbe raggiungere, negli oltre 230mila ettari coltivati in Italia, un valore di circa 40mila tonnellate, con una riduzione di un 25 per cento rispetto allo scorso anno. Se, nonostante il calo produttivo l’Italia rimane il principale paese produttore in Europa ed è quarto a livello mondiale dopo Cina, Corea del Sud e Turchia, sul piano qualitativo», continua in una nota la Coldiretti, «il primato italiano è assicurato da ben cinque tipi di castagne che hanno ottenuto il riconoscimento europeo: il marrone del Mugello, la castagna del Monte Amiata (Toscana), quella di Montella (Campania), il marrone di Castel del Rio (Emilia Romagna) e ora quello di San Zeno». La zona di produzione e trasformazione di quest’ultimo è situata fra i 250 e i 900 metri sul livello del mare, sul monte Baldo. Comprende parti dei comuni di Brentino-Belluno, Brenzone, Caprino Veronese, Costermano, Ferrara di Monte Baldo e appunto San Zeno, tutti compresi nella zona omogenea della Comunità Montana del Monte Baldo. Il marrone di San Zeno va commercializzato, allo stato fresco, in sacchetti di varie dimensioni riconoscibili dal caratteristico logo che rappresenta due cerchi contenenti l’uno San Zeno benedicente e l’altro due ricci stilizzati, accavallati con il marrone che esce. Include, nel cerchio di sinistra in basso, la scritta «San Zeno», e nel cerchio di destra in alto la scritta «Marrone» e in basso «di San Zeno». «La scritta Dop», conclude la Coldiretti, «viene collocata in una fascia araldica, fra i due cerchi e alla loro base. Sull’etichetta si dovranno inoltre indicare peso, annata di produzione e luogo di confezionamento».

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