mercoledì, Maggio 8, 2024
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La struttura realizzata grazie al lascito miliardario del soprano Lina Aimaro Bertasi

Il museo della lirica a Sirmione

La penisola cara a Catullo conferma il fascino che ha esercitato sulle cantanti liriche. E grazie al grande soprano leggero Lina Aimaro Bertasi diventerà anche una delle capitali del bel canto. Infatti la grande interprete, morta il 14 gennaio scorso a San Martino della Battaglia all’età di 86 anni, ha lasciato tutti i suoi beni, che potrebbero valere molti miliardi, alla fondazione a lei intitolata. Il patrimonio della fondazione Lina Aimaro Bertasi, che è stata recentemente costituita secondo il testamento, è fondato dai suoi beni mobili, arredi, costumi di scena, spartiti e dal grande stabile del Kursaal situato a Lugana di Sirmione probabilmente la più grande sala di Lombardia con i suoi 1.500 posti. Questo fino a oggi considerato il tempio del liscio diventerà dunque la sede della fondazione che ha l’obiettivo di sviluppare il bel canto della lirica dell’arte scenica e l’iniziazione dei giovani alla musica operistica. La fondazione, come abbiamo detto, è già stata formalmente costituita. Amministratore unico è Rino Volpi, secondo le volontà della scomparsa cantante che ha già provveduto a nominare consulente culturale il giornalista Mario Arduino, e consulente musicale Michele Nocera. Altri consulenti della fondazione sono il dott. Ercole Gagliano, commercialista veronese e per gli enti pubblici Gabriele Busti. «Ci muoviamo secondo le indicazioni di Lina Aimaro – conferma Rino Volpi -. Il primo passo sarà da un lato il completamento del teatro Kursaal, completando il palco e le stanze spogliatoio. Verrà anche realizzato al primo piano un museo dedicato a Lina Aimaro Bertasi utilizzando i costumi, gli spartiti che portano annotazioni e firme dei personaggi più importanti della lirica dell’epoca della Aimaro». La soprano «leggera», nata a Torino, si diplomò al Conservatorio Verdi di Milano dove nel frattempo la sua famiglia si era trasferita. Aveva debuttato nel ’35 al Puccini di Milano nel Barbiere di Siviglia e alla Scala nel ’39 ne «La sonnambula». Nel ’41 sempre alla Scala era Angelica ne «Il malato immaginario». Poi cantò con Laura Volpi e Gino Bechi nel Rigoletto fino all’indimenticabile serata milanese de I trionfi di Carlo Orff diretta da Herbert Von Karajan. Lina Aimaro calcò dal ’35 al ’55 i più importanti palcoscenici del mondo compreso il Metropolitan di New York. Poi sulla scena apparve Maria Callas, altra regina della lirica che, come la Aimaro finì per trascorrere parte della sua vita proprio a Sirmione. Qui si ritirò dedicandosi all’insegnamento e costruendo il «Kursaal» che anziché diventare un tempio della lirica è stato utilizzato per serate di musica leggera, soprattutto liscio. Ora il sogno della grande soprano sembra destinato ad avverarsi. La fondazione oltre al museo, al completamento del teatro, intende promuovere corsi di perfezionamento per giovani artisti.

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