Domani 30 marzo, a Salò, si svolgerà l’assemblea ordinaria dei 357 iscritti alla «Società mutuo soccorso artigiana operaia». Dopo la messa nel Monastero della Visitazione di Villa (ore 9.30), il presidente Dino Comini leggerà la relazione morale e finanziaria, nella sala convegni del convento. Seguirà il pranzo al ristorante «Seggiovia», sulla strada che porta a Serniga. Al termine, la premiazione dei soci con 50 anni di appartenenza (Bernardo Dino Gozza, Giuseppe Giacomini, Sergio Lazzarini, Antonio Lancini, Francesco Ventura, Gino Silvestri, Giuseppe Cenedella, Francesco Comini) e la consegna del diploma d’onore ad Aldo Caffi, presidente della società di calcio. Questa la motivazione: «Per la costante preziosa presenza fra i giovani, per la passione e l’ultratrentennale impegno profusi con dedizione, disinteresse ed encomiabile spirito di servizio». Caffi è stato preceduto da padre Giacomo Santinelli (2002), dall’ingegner Luciano Silveri (2001), da Tullio Foffa, «l’uomo che leggeva il tempo», premiato nel 2000, Marisa Basso Tonoli (’99), madre Assunta Corti (’98), il dottor Ugo Gagliardi (’97), Renzo Regosa (’96), monsignor Paolo Zanetti (’95) e Mario Ebranati, lo storico locale (’94). La «Mutuo soccorso» compie 144 anni. Creata nel 1859 (all’inizio aveva anche iscritti di Maderno, Toscolano, Gardone Riviera, Campoverde e Volciano), concedeva sussidi ai lavoratori ammalati o infortunati, si accollava metà dell’onere delle visite mediche, andava incontro alle famiglie in difficoltà. Allestì le serali gratuite per gli adulti (nel 1861), mantenne la scuola d’arte, appoggiò la nascita dell’asilo (1863), costituì la Banca popolare di Salò (1869), la Cooperativa (1897) e l’Unione di consumo (1906). Tra i presidenti onorari Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Zanardelli e lo scultore Angelo Zanelli, lo stesso del busto di Gasparo, del monumento ai caduti in piazza Vittoria o, a Roma, di un fregio dell’Altare della Patria. Con l’assistenza sanitaria passata a carico dello Stato, l’associazione ha perso importanza, e vissuto un periodo poco operoso, scendendo ad appena 50 soci. Dal 1 gennaio ’94 la rinascita, con un nuovo statuto e l’apertura alle donne. Abbandonato l’ormai anacronistico contributo da concedere alle persone in difficoltà, si è aperta verso la comunità, dando una mano a varie iniziative. Diventando, insomma, quantomai vivace. Il numero degli iscritti ha continuato ad aumentare: ora sono 186 maschi e 171 femmine. Nel 2002 la Società ha adottato a distanza una bambina africana, assegnato borse di studio agli allievi della scuola bottega e il premio Zanoli (riservato agli studenti delle superiori, ha ottenuto un grande consenso, tanto che nel 2003 la dotazione in denaro verrà aumentata), comperato e distribuito libri di storia locale, organizzato una rassegna di commedie dialettali e una di carattere culturale e gastronomico («Salò, immagini e sapori»), allestito la Festa di Carnevale, la sagra in località Bagnolo, la Castagnata (per i soci e per gli anziani della Casa di riposo), partecipato agli spettacoli del Vittoriale, effettuato gite a Vicenza, Bassano, Marostica e, successivamente, alle grotte di Postumia. La tessera dà inoltre diritto a una serie di sconti in negozi di ottica, ortopedia, poliambulatori, sui biglietti di ingresso al cinema-teatro Cristal, nelle librerie. La casa di proprietà, nella Tresanda storta, ospita le sedi del Cai, una famiglia e un magazzino. I proventi degli affitti e delle quote di iscrizione servono a finanziarie le varie iniziative. Il direttivo è composto da Dino Comini, venditore di scarpe, sempre in prima fila nel campo della solidarietà, Anna Apollonio, Pier Angelo Del Mancino, Sergio Tonacci, Vittorino Apollonio, Giuseppe Piotti, Pierantonio Pelizzari, Lamberto Dondio, Gino Silvestri, Luanella Molinari, Pierluigi Zanca, Bruno Scalmana.
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Un riconoscimento per i 50 anni di partecipazione Il diploma d’onore verrà assegnato ad Aldo Caffi