sabato, Maggio 4, 2024
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Diga contro la variante al piano regolatore. Il sindaco: «Replicheremo in Consiglio»

«Il parco collinare sarà uno scempio»

La variante generale al piano regolatore nel mirino della Diga, il «coordinamento fra associazioni e comitati per la difesa del lago di Garda». Il movimento, di cui è portavoce Gian Paolo Bastia, che si era fatto conoscere nell’area gardesana per le grosse battaglie e per le successive polemiche nel vicino comune di Costermano, ha infatti recentemente depositato in municipio un documento ufficiale contenente delle «Osservazioni alla variante generale al Piano regolatore», riadottata dal Consiglio comunale torresano il primo dicembre 2001, dopo l’annullamento da parte del Tribunale regionale amministrativo di Venezia nel settembre scorso. «Con questo documento», ha spiegato al telefono Gian Paolo Bastia- la Diga ha voluto far conoscere il proprio punto di vista e la propria posizione contraria al piano adottato dal Comune di Torri, evidenziando con l’aiuto di un’esperta urbanista e presidente dell’Ordine degli ingegneri di Modena, l’ingegnere Elisa Abati, le motivazioni rispetto a questa posizione». Gli esponenti della Diga, infatti, hanno avuto due incontri con il sindaco di Torri Alberto Vedovelli per ottenere delucidazioni in merito all’importante strumento urbanistico del paese e, successivamente, hanno depositato il documento con cui non esitano a definire il piano come una «previsione di scempio ambientale, in ambiti di parco collinare o riva lago». In particolare, l’indice della Diga è puntato anzitutto verso la zona del Parco turistico- collinare, prevista dalla variante generale al Prg. Qui infatti, secondo l’ingegnere Abati, «l’indice percentuale individuato appare assolutamente speculativo». Secondo i conti della perizia tecnica redatta dalla Abati infatti «se si volesse veramente fornire solo servizi d’appoggio, ristoro e quant’altro per dare la possibilità ai turisti di fruire del parco turistico-collinare, sarebbero sufficienti 1.200 metri quadri costruibili invece dei 4.900 previsti». Inoltre, l’incaricata della Diga rileva il «pesantissimo impatto paesaggistico e ambientale di queste costruzioni lungo la riva del lago» e il «notevole traffico creato» nella zona e dovuto a «centri commerciali previsti sulla prima fascia collinare e all’interno del parco». Infine, la perizia depositata in municipio rileva come «la variante generale prevede e investe su una capacità insediativa teorica di 554 nuovi abitanti, cioè è stata dimensionata quasi al massimo dell’incremento teorico, previsto in 600 abitanti». Preferisce non rispondere nel dettaglio alle accuse della Diga il sindaco Vedovelli. «Non mi interessa affatto entrare in una polemica di questo genere», precisa il primo cittadino «anche se questo potrebbe erroneamente far credere che la nostra posizione sia di torto. Le osservazioni della Diga troveranno risposta adeguata nella sede opportuna, che è il consiglio comunale. Ognuno è libero di incaricare i tecnici che crede e di avere le proprie opinioni rispetto a tutto. Abbiamo avuto due incontri, uno con Bastia ed uno con i loro tecnici, ed abbiamo già detto tutto quello che c’era da dire».

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