Una partenza lanciata, una fuga a 15 nodi e per il San Nicolò di Bardolino è diventato, ieri mattina, un gioco da ragazzi aggiudicarsi il primo round della gara revival tra i barconi del Garda. Per la Siora Veronica dell’imprenditore altotesino Hans Renner scatta oggi la possibile rivincita percorrendo, questa volta al contrario, il tragitto da San Vigilio a Malcesine. Non s’illude l’armatore del bialbero di 24 metri e dalla stazza ben superiore al più leggero San Nicolò, barcone di 16 metri per 20 tonnellate dell’agenzia Europlan. «Come prevedevo sono più veloci», abbozza con il sorriso sulle labbra poco dopo mezzogiorno nel porto di Bardolino lo sportivo Renner. Come il suo equipaggio, composto dalla moglie Anna, da Matteo Andreis (vice capitano), Carlo Buniotto (prodiere), Arduino Barion (prodiere), Tina Vente e Harald Moser (tecnici), indossa la maglietta celebrativa delle regata con la scritta «E chi s’è visto s’è visto». In effetti la Siora Veronica ieri, dopo la partenza data alle 9 a Malcesine dagli uomini della Fraglia della vela, ha quasi subito perso di vista il San Nicolò, abile a sfruttare al massimo il pelèr, il vento che da nord soffia verso sud. Un vantaggio via via aumentato, tanto che a bordo del barcone, ancora prima della vista di Castelletto, il cambusiere Ari Arietti ha stappato la prima bottiglia di Soave seguita da uno spumantino frizzante. Una mossa tattica, sembra, per alleggerire il carico della fornita stiva. Un fuori programma particolarmente apprezzato dall’intero equipaggio, dal sindaco di Bardolino Pietro Meschi e dal sottosegretario alle riforme istituzionali Aldo Brancher a bordo per difendere i colori gialloblù. Entusiasmo pian piano scemato quando all’altezza di Torri, dopo un’ora di navigazione, il vento è calato improvvisamente d’intensità fino ad arrivare alla calma piatta. Il tutto mentre alle spalle la Siora Veronica, spostatasi sotto costa, rinveniva di prepotenza. Nella secca ecco allora uscire la tempra del capitano Aldo Giarbini, mentre via radio c’è chi consiglia al San Nicolò di spostarsi ancora più verso il centro del Garda per catturare la brezza della “fasanèla” e riprendere la corsa. Seguono minuti concitati, tra un’ imprecazione del capitano per un vento che non si alza e la calma olimpica del tattico Ferruccio Barzoi. Il via alle strambate mette alla prova l’equipaggio assemblato in un giorno dal giovane armatore Ivan De Beni. A lottare con le bizze del tempo l’avvocato Paolo Finetto (aiuto fiocchista e meteorologo), l’architetto Lino Rama (trinchetto), Piergiorgio Fasoli (fiocco), e il bolzanino Roberto De Santa, agente per il Nord Italia della birra Warsteiner sponsor della manifestazione. Alla randa, ad aumentare la professionalità a bordo, Loris Petrocchi, 66 anni di Marniga, nel 1972 giunto con la classe Star a disputare le gare preolimpiche. L’arrivo della fasanela spinge il San Nicolò a tagliare, proprio davanti al porticciolo di San Vigilio, il traguardo segnato dalla giuria del centro nautico di Bardolino, con vittoria salutata dalla sirena del traghetto Brescia, in transito in zona. Mezz’ora più tardi la Siora Veronica affianca il San Nicolò, dove per festeggiare l’equipaggio ha già issato il jenacker (una vela che viene usata quando il vento è poco più di una brezza) della Marola, storica barca da carico in ferro e in pratica la sorella della vecchia Veronica prima di diventare Siora. Ma a dispetto del bialbero ora di Hans Renner la Marola è stata alcuni anni fa tagliata e distrutta.
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Il primo round della sfida tra i barconi storici del lago ha visto una velocissima regata tra Malcesine e San Vigilio
Il pelèr favorisce il San Nicolò
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