Domani 19 volontari della Valtenesi partiranno per il Camerun. Trasformeranno un edificio diroccato in una scuola-convitto da 400 metri quadrati, riservato a ragazze, che potranno studiare e alloggiare nella struttura. «Qualcuno rimarrà due settimane, qualcuno tre e, altri, quattro — dice Giovanni Goffi, di S. Felice del Benaco, il capo delegazione -. In passato siamo andati in Guinea Bissau, stavolta abbiamo cambiato nazione, ma sempre agli ordini delle suore Missionarie dell’Immacolata di milano».Il gruppo prenderà il volo da Malpensa. Arrivati a Yaoundè, la capitale, si dirigeranno verso Ambam, una località più a sud, a 250 chilometri di distanza, confinante col Gabon. I partecipanti sono stati invitati a portare con sé i medicinali per la malaria (per altri guai provvederanno due infermiere esperte), le zanzariere, un po’ di burro in scatola, un pezzo di formaggio e un salame.Il primo intervento dei volontari della Valtenesi (e dintorni) risale al gennaio ’92, in Guinea. A Mansoa, una cittadina a 60 chilometri dalla capitale Bissau, realizzarono un edificio polivalente, di 350 mq (poi adibito a scuola di cucito, ambulatorio, servizi igienici, locali per incontri), circondato da un ampio porticato, indispensabile nella cultura abitativa africana. Nel ’93, a Bissorà, 100 chilometri dalla capitale, ristrutturarono un fabbricato esistente di 430 mq. (alloggi delle suore missionarie, sala cucito e altre stanze pluriuso).IN SEGUITO sono stati costruiti serbatoi per l’acqua potabile, appoggiati a strutture tralicciate in ferro (in alcune zone gli indigeni si rifiutano di scavare i pozzi perché, andando sotto terra e restando magari senza respiro, danno la colpa agli spiriti), strutture polivalenti, edifici scolastici e una chiesa.Per far fronte alle spese e finanziare le opere, i volontari organizzano a Cisano in estate la «Camminata per l’Africa», tengono concerti, raccolgono ferro, alluminio, vendono prodotti del commercio equo-solidale, ecc. Nel periodo delle festività natalizie hanno venduto 13 mila panettoni: 8 mila a San Felice, 3 mila a Salò, 5 mila a Milano. I guadagni vengono inviati in Guinea Bissau, dove le suore portano avanti il progetto-scuole, pagando gli insegnanti (lo Stato non si fa carico di tale incombenza) e garantendo l’istruzione a migliaia di bambini. Inoltre aiutano le ragazze-madri, che hanno bisogno di latte in polvere e di curare i loro piccoli. I parti gemellari sono numerosi e, data la scarsa alimentazione, le mamme non riescono a nutrire i bebè, per cui spesso abbandonano il più debole. Quest’anno i volontari si sposteranno in Camerun, sempre all’insegna dell’altruismo.