mercoledì, Dicembre 6, 2023
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In Camerunper fare del bene

Domani 19 volon­tari del­la Valte­n­e­si par­ti­ran­no per il Camerun. Trasformer­an­no un edi­fi­cio diroc­ca­to in una scuo­la-con­vit­to da 400 metri qua­drati, ris­er­va­to a ragazze, che potran­no stu­di­are e allog­gia­re nel­la strut­tura. «Qual­cuno rimar­rà due set­ti­mane, qual­cuno tre e, altri, quat­tro — dice Gio­van­ni Gof­fi, di S. Felice del Bena­co, il capo del­egazione -. In pas­sato siamo andati in Guinea Bis­sau, sta­vol­ta abbi­amo cam­bi­a­to nazione, ma sem­pre agli ordi­ni delle suore Mis­sion­ar­ie del­l’Im­ma­co­la­ta di ».Il grup­po pren­derà il volo da Malpen­sa. Arrivati a Yaoundè, la cap­i­tale, si dirig­er­an­no ver­so Ambam, una local­ità più a sud, a 250 chilometri di dis­tan­za, con­fi­nante col Gabon. I parte­ci­pan­ti sono sta­ti invi­tati a portare con sé i med­i­c­i­nali per la malar­ia (per altri guai provved­er­an­no due infer­miere esperte), le zan­zariere, un po’ di bur­ro in scat­o­la, un pez­zo di for­mag­gio e un salame.Il pri­mo inter­ven­to dei volon­tari del­la Valte­n­e­si (e din­torni) risale al gen­naio ’92, in Guinea. A Man­soa, una cit­tad­i­na a 60 chilometri dal­la cap­i­tale Bis­sau, real­iz­zarono un edi­fi­cio poli­va­lente, di 350 mq (poi adibito a scuo­la di cuci­to, ambu­la­to­rio, servizi igien­i­ci, locali per incon­tri), cir­conda­to da un ampio por­ti­ca­to, indis­pens­abile nel­la cul­tura abi­ta­ti­va africana. Nel ’93, a Bis­sorà, 100 chilometri dal­la cap­i­tale, ristrut­turarono un fab­bri­ca­to esistente di 430 mq. (allog­gi delle suore mis­sion­ar­ie, sala cuci­to e altre stanze pluriuso).IN SEGUITO sono sta­ti costru­iti ser­ba­toi per l’ac­qua pota­bile, appog­giati a strut­ture tral­ic­ciate in fer­ro (in alcune zone gli indi­geni si rifi­u­tano di scav­are i pozzi per­ché, andan­do sot­to ter­ra e restando mag­a­ri sen­za respiro, dan­no la col­pa agli spir­i­ti), strut­ture poli­valen­ti, edi­fi­ci sco­las­ti­ci e una chiesa.Per far fronte alle spese e finanziare le opere, i volon­tari orga­niz­zano a Cisano in estate la «Cam­mi­na­ta per l’Africa», ten­gono con­cer­ti, rac­col­go­no fer­ro, allu­minio, ven­dono prodot­ti del com­mer­cio equo-sol­i­dale, ecc. Nel peri­o­do delle fes­tiv­ità natal­izie han­no ven­du­to 13 mila panet­toni: 8 mila a San Felice, 3 mila a Salò, 5 mila a Milano. I guadag­ni ven­gono inviati in Guinea Bis­sau, dove le suore por­tano avan­ti il prog­et­to-scuole, pagan­do gli inseg­nan­ti (lo Sta­to non si fa cari­co di tale incomben­za) e garan­ten­do l’istruzione a migli­a­ia di bam­bi­ni. Inoltre aiu­tano le ragazze-madri, che han­no bisog­no di lat­te in pol­vere e di curare i loro pic­coli. I par­ti gemel­lari sono numerosi e, data la scarsa ali­men­tazione, le mamme non riescono a nutrire i bebè, per cui spes­so abban­do­nano il più debole. Quest’an­no i volon­tari si sposter­an­no in Camerun, sem­pre all’in­seg­na del­l’al­tru­is­mo.

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