Alleanza tra il Comitato Parco delle Colline Moreniche del Garda e la Comunità del Garda in nome della salvaguardia e della tutela del territorio. Le continue denunce di speculazione edilizia da parte del presidente Emilio Crosato non hanno lasciato indifferente Aventino Frau, presidente della Comunità del Garda, che ha espresso piena disponibilità a collaborare con il gruppo ambientalista. Lonato, Padenghe e Pozzolengo: sono queste le tre realtà che stanno allarmando il Comitato Parco Colline Moreniche, mostrate ieri al presidente Frau. «Il piano regolatore approvato di recente a Lonato – spiega Gabriele Lovisetto del comitato – escluderebbe da vincoli insediativi il tratto di campagna a ridosso dell’esigua zona del lido di Lonato. L’area costituisce il naturale cono ottico paesaggistico che da Maguzzano guarda a nord. Trasformazioni possibili andrebbero ad intaccare un territorio la cui importanza storica è assolutamente da difendere». Il Comitato commenta anche l’ipotetica realizzazione di un palazzo congressi nel triangolo di terra compresa tra la statale e la minitangenziale che collega Desenzano a Padenghe, ai piedi del Montecorno. «Il progetto d’intervento – dice il portavoce del Comitato – nel Comune di Padenghe e confinante con il territorio desenzanese avrebbe buon gioco, al di là dell’assurda realizzazione di un palazzo congressi, per la congruità del territorio che risulterebbe libero da vincoli e quindi di facile cementificazione. Se a questo aggiungiamo la costruzione della nuova rotatoria in località Santa Giulia, tutti i tasselli del puzzle si incastrano alla perfezione». La terza denuncia riguarda Pozzolengo e il progetto di trasformazione della proprietà dove è inserita l’abbazia San Vigilio, progetto definito dal comitato come «un grave attentato ad un patrimonio ambientale, storico e paesaggistico unico». Gli argomenti esposti non hanno lasciato indifferente il presidente della Comunità del Garda che ha espresso il desiderio di una sempre più viva collaborazione con il comitato. «E’ importante – ha sottolineato Frau – dedicare la giusta attenzione ai gruppi e alle associazioni locali, espressione della società civile, che stimolano l’attenzione delle pubbliche autorità su alcune zone delicate sotto il profilo paesaggistico, storico, monumentale. In alcune località le trasformazioni hanno reso quasi irriconoscibile il paesaggio. In questo senso per il futuro è importante la collaborazione con il Comitato che può vantare un’attenta e profonda conoscenza del territorio gardesano».