mercoledì, Maggio 1, 2024
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Battesimo del fuoco per lo scalo bresciano, diventato l’hub di Poste Italiane. Smistamento senza intoppi

La lunga notte del Gabriele D’Annunzio

Erano ormai le tre, l’altra notte, quando un centinaio di lavoratori con le casacche gialle ed arancio hanno potuto staccarsi dal piazzale dell’aeroporto D’Annunzio per avvicinarsi ai tavoloni, allestiti nel grande salone di attesa dello scalo bresciano, per il buffet offerto dalla direzione degli Aeroporti del Garda.A quel punto la prova del fuoco era stata brillantemente superata e la soddisfazione la si leggeva sul volto di tutti, tra un brindisi e l’altro con poche tracce di stanchezza. Tra di loro anche l’avvocato Fulvio Cavalleri, presidente del Catullo di Villafranca, che sin dalle 23,31, quando era atterrato il primo dei 12 aerei previsti con il carico delle Poste Italiane, non aveva tolto gli occhi dal piazzale del movimento aerei, dapprima osservando dalla terrazza del centro uffici e poi posizionandosi tra la gente che lavorava a pieno ritmo tra i magazzini, i piazzali ed i raccordi per la pista.«Ma chi diceva che questo aeroporto sarebbe stato una cattedrale nel deserto?» commentava Cavalleri, parlando a fatica tra il rombo dell’Antonov ed il rullare dei carrelli con centinaia di cassette gialle, con il marchio PT, provenienti da dodici città italiane. «Non vi nascondo la mia personale soddisfazione. Neppure Verona e Milano hanno un tale movimento notturno – aggiungeva il presidente – questo è un grande giorno, o meglio una grande notte per bresciani e veronesi, e noi potremo dire che c’eravamo». Le ultime telecamere delle tv locali e gli ultimi flash dei fotografi si erano spenti quando l’ultimo aereo si è staccato dalla pista ed ha puntato verso ovest, sorvolando sulla sinistra l’abitato di Castenedolo. Si trattava dell’Md80 dell’Alitalia diretto a Genova che in effetti senza far troppo rumore si è allontanato nella notte, virando anch’esso a sinistra dell’abitato.«Ditelo al sindaco di Castenedolo – sorrideva Cavalleri, forse pensando al diessino Giuliano Salomoni – che ci siamo spostati più che potevamo a sinistra, sul suo comune, per non disturbare troppo il sonno dei suoi concittadini. Scommetto però che non hanno sentito niente, almeno per quanto riguarda gli aviogetti di Alitalia ed AirOne, non ci scommetterei troppo per i vecchi Antonov, ad elica e più rumorosi, ma son solo due».Ed il pensiero è tornato a poco prima, quando i due Antonov, provenienti da Ancona e Pescara, rullavano sulla pista ad alto tasso di disturbo. A coordinare le operazioni di terra non si sono distratti un attimo Roberto Gilardoni, direttore del Cargo Center, il responsabile operativo Marco Bergamaschi, il direttore commerciale Giorgio Pozzi ed il direttore operativo di Aeroporti del Garda, Riccardo Vergerio, anche lui con casacca arancio. Il presidente Cavalleri era fiancheggiato, con consigli e notizie minuto per minuto, dal suo direttore generale Claudio Boccardo e dalla responsabile delle pubbliche relazioni Roberta Ragazzo. «Questo è un sogno che si è avverato» ha sottolineato Gilardoni, ricordando poi i contatti iniziati un anno e mezzo fa con i responsabili delle Poste Italiane, che quasi per scommessa orientarono la loro attenzione sullo scalo bresciano, che smorzò le ambizioni di Roma Fiumicino e Milano Malpensa.

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