sabato, Maggio 4, 2024
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Continua il calo e la Navigarda sostituisce le corse di aliscafi con i catamarani, dal pescaggio più ridotto

Lago, livelli in picchiata

Lago di Garda in caduta libera. La mancanza di precipitazione piovose, il gran caldo, l’alta evaporazione ma soprattutto il deflusso di acqua dalla diga di Salionze sono le cause di un Benàco sempre più basso.Ieri il più grande lago d’Italia registrava sulla colonnina di Porta Verona, a Peschiera, 20 centimetri sopra lo zero idrometrico. In pratica il Garda perde ogni giorno più di un centimetro avvicinandosi alla soglia d’allarme posta attorno a quota +10.Una situazione, al momento ancora sotto controllo, anche se poi c’è da registrare che da oggi la Navigarda ha deciso di sostituire le corse degli aliscafi, mezzi nautici che hanno bisogno di un maggior pescaggio, con i catamarani. Un segnale, minimo magari, ma comunque non certo indicatore di una situazione facile. «Dal punto di vista pratico non cambia nulla», tranquillizza comunque il direttore della Navigarda Marcello Coppola. «L’attracco ai moli delle sponde benacense è garantito ovunque e per i turisti in gita sul Garda non si registra alcun tipo di disagio».A fronte dei +20 sopra lo zero idrometrico c’è anche da registrare l’uscita nel Mincio, dalla diga di Salionze per irrigare la campagna mantovana, di 64 metri cubi d’acqua al secondo. «Sarà così fino a domani (oggi per chi legge, ndr), poi dal 1 al 3 agosto si scenderà a 58 metri cubi d’acqua al secondo», illustra Pier Lucio Ceresa, segretario della Comunità del Garda. «Nel caso il lago scendesse a +5, si chiuderebbero ulteriormente i “rubinetti” del manufatto regolatore, versando nel Mincio 15 metri cubi d’acqua al secondo. Il tutto secondo un accordo già deciso tra l’Aipo e i consorzi degli agricoltori», rivela Ceresa.Consorzi che, a ben vedere, vorrebbero trasformare il lago di Garda in uno scolmatore per irrigare la campagna virgiliana. Il monito arriva dai sindaci della costa benacense, riuniti su iniziativa della Comunità del Garda e contrari alla ventilata ipotesi di utilizzare nei mesi autunnali l’acqua dell’Adige, mediante la galleria Mori-Torbole, per alzare il lago in vista della stagione irrigua 2008. In pratica il più grande lago d’Italia diventerebbe un serbatoio d’acqua per l’agricoltura a valle. L’idea dei mantovani è stata rivelata alla stessa Comunità del Garda da Luigi Mille, direttore dell’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po dalla quale dipendono le sorti del Garda. Una proposta che ha avuto il merito di compattare le amministrazioni lacustri contrarie solo al pensiero di una simile suggerimento. Il motivo? I primi cittadini temono non solo il peggioramento della qualità delle acque, ma anche l’abbassamento della temperatura che metterebbe in pericolo la funzione termoregolatrice esercitata dal lago a beneficio dell’intera regione che beneficia di un clima sub-mediterraneo.Il problema di fondo rimane comunque la carenza d’acqua, dovuta alla siccità e alla scarsità di precipitazioni anche nevose. E in questo periodo della stagione è forte la domanda degli agricoltori mantovani che devono irrigare decine di migliaia di ettari di colture. Sul versante opposto ci sono le problematiche collegate all’industria del turismo e la necessità di tenere i livelli del Garda sopra una certa soglia di sicurezza anche per la navigazione pubblicazione. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il Garda è più basso di 18 centimetri. Pressoché uguale invece il confronto con l’estate del 2005: + 22. Vale però la pena di ricordare che il minimo storico si registrò il 15 settembre del 2003 con il lago di Garda a quota +8 dallo zero idrometrico. Nel caso il livello arrivasse a 0 centimetri la superficie lacustre sarebbe così bassa che l’acqua non defluirebbe più spontaneamente nel fiume Mincio. Sempre a livello statistico il massimo storico d’altezza del Benàco è stato registrato il 29 giugno 1879 con +217. Il massimo nel “periodo regolato”, il 13 novembre 1960 con + 212.Va tenuto presente però come dal 1950 sia in funzione a Peschiera lo sbarramento artificiale, meglio noto come diga di Salionze che permette di regolare il lago modulando le paratoie a presidio del fiume Mincio e dei canali, Virgilio e Seriola che servono per l’irrigazione delle campagne mantovane.Il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici nel 1965 ha deciso che in via ordinaria la soglia di al-larme è posta a +15 centimetri per il minimo e a + 140 per il massimo. In casi eccezionali i limiti sono sposta-ti a -5 e a +150. S.J.

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