mercoledì, Maggio 1, 2024
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Il by-pass realizzato all'innesto della Comai-bis incapace di smaltire la piena

L’Albola in piena riconquista il vecchio alveo

Molti, passando in cima a viale dei Tigli davanti al cantiere della Pretti e Scalfi che ha cominciato la costruzione della Comai bis, scuotevano la testa vedendo il by-pass realizzato per deviare il corso dell’Albola in modo da permettere la realizzazione sopra il vecchio letto del torrente della soletta progettata al centro della futura rotatoria all’incrocio fra la statale di Ledro e via Ballino. La prima piena, nemmeno particolarmente disastrosa del torrente, ha dato loro ragione.L’Albola ridotto ai minimi termini dalla siccità della scorsa estate, era stato deviato all’interno d’un tubo, del diametro più o meno d’un metro, sulla destra orografica. L’acqua, dopo una cinquantina di metri, attraversata la strada, era restituita al corso normale. Dopo ventiquattr’ore di pioggia abbastanza insistente, il torrente è ingrossato, convogliando a valle l’acqua raccolta nella vallata del Magnone, cominciando dall’anfiteatro di malga Grassi. Il tubo è risultato subito insufficiente a smaltire la portata, e la corrente ha cominciato a premere sullo sbarramento di travi posto di traverso, una decina di metri a monte della miriade di punte che sostengono la gettata, già effettuata da giorni, della soletta in cemento armato. Prima che l’acqua tracimasse, ha ceduto la base dello sbarramento. L’acqua s’è dapprima infiltrata sotto le travi, poi, trovato un passaggio, s’è scavata un passaggio profondo almeno un mezzo metro trascinando a valle la ghiaia del fondo: a quel punto il torrente è tornato a precipitarsi nell’alveo naturale. Sbattendo addosso ai pali verticali ha sconficcato e trascinato a valle un po’ di legname delle armature, ed ha piegato la prima fila dei sostegni erodendo la base su cui poggiavano. Tutto il resto ha resistito, ed in fondo è successo poco. Vista la situazione si sono recati sul posto i vigili del fuoco, per essere pronti a mettere in opera un’eventuale altra deviazione della corrente se il livello fosse salito fino a minacciare di uscire sulla sede stradale. Anche un dipendente dell’impresa di Tione, nonostante la giornata festiva, è intervenuto sul posto pronto ad utilizzare l’escavatore per rimuovere terra dal fondo ed allargare il corso della corrente. In tarda mattinata la violenza della precipitazione è diminuita e l’Albola ha cessato di crescere. Per fortuna dalla valle del Magnone non sono scesi tronchi che avrebbero potuto bloccare il deflusso a valle dell’acqua.

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