Interventi grazie a un finanziamento regionale. Erano state costruite nell’Ottocento, chieste dalle donne del paese che vi lavavano i panni.Sono tre e risalgono al 1872, spiega lo storico Giorgio Lino Lucchini. «La prima è un abbeveratoio per animali, le altre due, tutte tra loro collegate, erano state chieste e fatte fare dalla donne del paese per lavare i panni e non dover scendere per forza al vicino Rio Bissolo, da cui l’acqua entra e dove torna», ricorda. Sono in marmo Rosso Verona e in pietra locale, avevano ricevuto una prima manutenzione straordinaria negli anni Novanta, ma quest’anno sono state completamente sistemate secondo il progetto dell’amministrazione del sindaco Virgilio Asileppi. L’intervento è costato circa 20mila euro ed è stato possibile grazie ai finanziamenti della Regione, in particolare l’assessorato ai lavori pubblici retto da Massimo Giorgetti.Dopo l’abbeveratoio, la seconda vasca,oltre 4 metri di lunghezza per 2 di larghezza, serviva per insaponare biancheria, vestiti e lenzuola che poi venivano risciacquati nella successiva, più piccola (2 metri per 2 circa), dove l’acqua scorre attraverso una condotta di raccordo a sua volta di pietra.«L’usura del tempo e le radici delle vicine piante centenarie aveva creato delle perdite d’acqua per cui, per non perdere questo bene prezioso, abbiamo deciso un intervento radicale», precisa Asileppi. «Sono state quindi smontate e rimontate facendo un vero e proprio restauro conservativo aggiungendo, ove necessario, qualche pezzo mancante uguale all’originario». Ora «si sente e si vede anche il gioco d’acqua che, nella calura estiva, offre refrigerio ai pellegrini e agli escursionisti».Il complesso è una piccola perla, una rarità: «In contemporanea è stato restaurato quello vicino che risale al 1500, è il più antico del paese, punto di riferimento per le partenze al santuario prima che fosse costruito l’attuale percorso ai primi del Novecento», ricorda il sindaco.
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