mercoledì, Maggio 8, 2024
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Gli ambientalisti contro i progetti di riduzione numerica

Le nutrie salvate da una sentenza

Il piano di abbattimento delle nutrie della Provincia di Brescia finisce nel mirino della associazioni che tutelano gli animali. E viene annunciata ufficialmente la predisposizione di un ricorso che verrà formalizzato appena finite le ferie estive. Quasi certamente la strada seguita sarà quella del Tar di Brescia in alternativa al ricorso al capo dello Stato. Ne dà notizia il dottor Riccardo Ercoli, impegnato da tempo sul fronte della tutela degli animali. A portare in primo piano il problema delle nutrie (myocastor caypus) era stato il consigliere di Desenzano Paolo Abate. Egli si era infatti rivolto al sindaco di Desenzano con una lettera nella quale chiedeva con urgenza di presentare richiesta alla Provincia di Brescia affinché anche a Desenzano venisse attivato il «piano di eradicamento delle nutrie» Il consigliere di minoranza sosteneva infatti che la presenza delle nutrie era diventata allarmante per la densità degli esemplari. Dunque si rendeva necessario un intervento attraverso un piano di controllo anche per evitare danni alle zone umide che e i gravi rischi di ordine sanitario. Il piano provinciale risale al 10 marzo del 1998 e affida l’incarico di attuarlo agli agenti del Corpo di vigilanza provinciale con l’ausilio dei soggetti previsti dalla legge. Il 31 maggio di quest’anno il settore caccia e pesca, in base a delibera del 2 maggio autorizzava una guardia venatoria volontaria (in possesso dei requisiti richiesti) a collaborare con gli agenti dipendenti per realizzare il piano di abbattimento delle nutrie. Autorizzazione valida per i Comuni di Fiesse, Gambara, Gottolengo, Calvisano, Ghedi, Isorella, Visano, Remedello, Acquafredda e Carpenedolo. Ma gli ambientalisti contestano il piano stesso avvalendosi delle stesse fonti citate nei provvedimenti regionali e provinciali e cioè i pareri dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. A questo riguardo il dottor Riccardo Ercoli sottolinea come sotto il profilo igienico sanitario la nutria sia portatore secondario e occasionale di leptospirosi e quindi di scarso valore quale serbatoio della malattia. Eventuali danni a barbabietole, soia, non sono attribuibili alla nutria come è già stato scientificamente dimostrato. E paradossale viene definito il pericolo di dissesto idrogeologico. Per questi motivi verrà proposto il ricorso che dovrebbe essere firmato dalla Lac di Milano. Va detto che il Tar di Brescia ha già accolto favorevolmente la richiesta di sospensiva per l’abbattimento delle nutrie dell’ordinanza del sindaco di Martignana Po. Il pronunciamento è stato depositato il 14 luglio.

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