Dopo anni di attesa e polemiche, più o meno sterili, è stata definitivamente ultimata l’oasi ecologica in località Campazzi. La nuova opera, progettata dall’ufficio tecnico comunale, è costata 320 milioni di lire, 60 dei quali finanziati dalla Provincia. I lavori hanno previsto l’innalzamento del piano di campagna alla quota del terreno circostante, la costruzione di due rampe a «dente di sega» per il conferimento dei rifiuti nei cassoni scarrabili e la realizzazione di 2.170 metriquadrati di pavimento in cemento. È stato poi installato un prefabbricato in legno da adibire ad ufficio del custode, la fornitura e posa di un impianto di trattamento acqua prima pioggia con disoleatore, realizzato un impianto di illuminazione, uno d’antincendio e installata una pesa per calcolare i rifiuti conferiti e quelli da smaltire. L’intera area è stata recintata e nascosta alla vista da piante, cipressi e oleandri, messe a dimora. «Il lungo tempo trascorso per la realizzazione dell’opera dall’iniziale trasferimento dell’oasi da via Europa Unita (a fianco del campo sportivo comunale, n.d.r. ) ha previsto l’approvazione ed adozione di una specifica variante al piano regolatore generale e l’acquisizione dell’area mediante procedimento espropriativo», ha spiegato in una informativa amministrativa l’assessore all’ecologia Valter Rizzi. Nella discarica, aperta dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 16 del sabato, è possibile differenziare rifiuti ingombranti, verde, plastica, ferro, vetro, frigo, tv, monitor, batterie d’auto, oli minerali e vegetali, abiti per la Caritas, carta e cartoni. A difesa dell’immagine del territorio il Comune ha poi portato a termine il mascheramento delle isole ecologiche dove stazionano i cassoni stradali.
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In località Campazzi dopo anni di attesa e tante polemiche. Gli orari di apertura e i materiali che si possono portare nella discarica
L’oasi ecologica è in funzione I rifiuti nascosti dalle piante
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