domenica, Dicembre 8, 2024
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La Provincia punta sulla formazione dei volontari. Campedelli: «Professionalità per aiutare».
Oltre 44mila euro per i corsi di specializzazione e un’esercitazione

Maxi piano anti-emergenza

Piano di formazione «massiccio» per la protezione civile. La Provincia di Verona vi investe 44 mila e 900 euro. Dieci tipi di corsi programmati, per formare oltre 400 volontari, sui circa 1200, già specializzati su altri fronti. I primi allievi si cimenteranno entro la fine del mese in due corsi cruciali: intervento in caso di disastro aereo e nelle emergenze chimico-industriali. Ci saranno inoltre quattro inediti cicli di lezioni sulla «psicologia dell’emergenza». Quest’anno per la prima volta contribuisce con una compartecipazione su due corsi anche il Centro servizi volontariato (Csv) di Verona.L’annuncio arriva dall’assessore provinciale Lucio Campedelli: «È importantissimo disporre di personale capace di muoversi in caso di calamità», dice, ricordando come in autunno ci sarà, tra Baldo e Lessinia, l’impegnativa esercitazione «Sisma 2007». Alcuni corsi partono a giugno, gli altri dopo la pausa estiva per garantire un maggiore numero di partecipanti. «Oltre a quelli di base ve ne sono di assai specialistici, indispensabili per avere volontari pronti a offrire interventi professionali nei casi di inquinamento chimico-industriale e idropotabile (falde o sversamenti)», fa sapere Campedelli, ricordando due recenti problemi del genere avvenuti a Torri e in Valpolicella: «Circa un mese fa è stato richiesto il supporto della protezione civile per uno sversamento di idrocarburi nel Garda e una perdita di gasolio da una cisterna in Valpolicella». «In questi frangenti – spiega – si deve usare materiale disinquinante, diluenti assorbenti e solventi, e si devono avere conoscenze specifiche per affiancare, come è stato in questi casi, i vigili del fuoco, il corso è per 26 unità».A far lievitare a quasi 50 mila euro l’investimento è la specificità di alcuni corsi: «Non è prevista solo una fase teorica ma anche pratica e si distribuiranno kit costosi, come per il corso sulla messaggeria d’emergenza, che insegnerà a una ventina di volontari come utilizzare Sms per comunicare nel modo più tempestivo nelle calamità».Spicca il corso organizzato con l’aeroporto di Villafranca: «Coinvolgerà una trentina di volontari di vari gruppi e lo si fa subito perché si deve essere pronti e in linea con gli indirizzi del Dipartimento di protezione civile nazionale», precisa Campedelli. Sempre a giorni scatterà la specializzazione «rischio chimico-industriale», per una trentina di volontari. «Nel Veronese operano una ventina di ditte a rischio rilevante per lavorazione o deposito di sostanze chimiche o produzione di esplosivi. Chiederemo la loro collaborazione cosicché il nostro personale prenda familiarità con tali realtà e conosca il piano di sicurezza esterno alle aziende per contribuire adeguatamente al cordone di sicurezza e all’evacuazione. Si terrà conto anche del rischio inquinamento legato al trasporto su strada».Poi la novità di quattro corsi di «psicologia dell’emergenza» per sviluppare e garantire l’autocontrollo in situazioni di stress da soccorso nell’emergenza. «Saper gestire se stessi è fondamentale per essere di reale supporto a chi è colpito dalla calamità». Campedelli passa così all’esercitazione di punta: «In autunno ci sarà Sisma 2007, una prova teorico-pratica d’intervento su scenario di terremoto nelle nostre zone montane, Baldo e Lessinia orientale, dove a breve inizieremo le ricognizioni, cioè l’individuazione degli scenari di rischio. Prevediamo di attivare almeno 300 volontari».E conclude: «La formazione è una costante da cui non si può prescindere ed è anche una delle funzioni principali che la Provincia ha su delega della Regione. Chi veste la divisa della protezione civile deve aver frequentato il corso base e svolto un periodo di affiancamento prima di passare all’azione a alle specializzazioni: professionalità per fare del bene senza fare e farsi male». Perciò i volontari saranno anche addestrati ad usare fuoristrada e attrezzature come verricelli e motopompe. Infine, un corso di «salvamento in acqua», per una ventin a di persone.

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