sabato, Maggio 4, 2024
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Il consiglio comunale rivano vota una «raccomandazione»

Non più di ottanta motori sul lago

Le modifiche proposte dai consiglieri Nerio Giovanazzi e Paola Vicini Conci alla legge dell’ ’83 sul divieto della navigazione a motore sul Garda trentino sono giudicate molto pericolose dalla stragrande maggioranza dei consiglieri comunali rivani che, avvicinandosi il momento in cui la legge arriva alla discussione in aula, hanno approvato (20 su 24 presenti) una «raccomandazione» al legislatore trentino su proposta dei capigruppo di maggioranza: Matteotti, Bertoldi, Lotti, Bassetti e Manzoni.L’unico neo di quella legge, che ha contribuito alla salvaguardia dell’ambiente lacustre, è di largheggiare eccessivamente nel concedere licenze di navigazione ai mezzi per il trasporto pubblico, privati e non, e nel vietare per contro alle barche a vela il rientro a motore (ausiliario) nel caso di bonaccia. La modifica di Giovanazzi è giudicata pericolosissima perchè lega il permesso di navigazione a motore al semplice possesso di una licenza di pesca, e fino ad una potenza di 8 cavalli. Alla fine di un lungo lavoro di approfondimento, il consiglio comunale di Riva suggerisce al consiglio provinciale di consentire l’uso di un motore fino a 4 cavalli a tutti i residenti nei comuni rivieraschi (che significa stessa normativa a Riva e Torbole) che siano titolari di una concessione per imbarcazione a remi, ossia di un ormeggio.il numero complessivo delle imbarcazioni a remi dotate di motore non potrà superare il numero dei posti barca presenti nei porti adatti ad ospitare questo tipo di natanti (con la proposta Giovanazzi potrebbero navigare anche gommoni). Spetta alle amministrazioni comunali indicare il numero dei posti barca esistenti nei rispettivi territori: in prima applicazione ed in attesa degli adempimenti di spettanza dei comuni, la provincia potrebbe determinare in 80 il numero massimo dei motori ammissibili. Nel caso che le barche siano dotate di motore elettrico, per le stesse dovrà essere previsto l’esonero dal pagamento della concessione. Resta vietato in tutti i casi lo sci d’acqua, anche in considerazione del fatto che occorre mantenere i 500 metri dalla riva. Deve essere consentito il rientro in porto a motore alle imbarcazioni da diporto a vela in caso di oggettiva mancanza di vento.

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