La notizia fornita da uno studio tedesco secondo cui il lago di Garda sarebbe inquinato da microplastiche deve esser inquadrata nell’attuale contesto normativo, che per tutti i bacini di acqua dolce prevede il periodico prelievo di acqua al fine di controllare il rispetto dei parametri fisici e chimici. Nessuno si è mai preoccupato di andare a verificare al microscopio la qualità dei sedimenti costieri, anche perché tali esami non sono previsti dalla normativa vigente, italiana ed europea.
Lungi dal fare allarmismo di qualunque sorta o dal sottovalutare la realtà, allo stato attuale, basandosi sulla normativa vigente, oggi si può solo affermare come la qualità delle acque del Garda (il maggiore bacino di acqua dolce d’Italia e uno dei maggiori d’Europa) sia negli ultimi anni sempre a livelli di assoluta eccellenza, fatti salvi episodi sporadici dovuti a fatti transitori.
Anche la trasparenza delle acque è un indice di rilievo per valutare la qualità di un lago: quelle del Garda sono quasi sempre oltre i dieci metri di visibilità. Per non dire dei rifiuti galleggianti abbandonati da qualche navigante sconsiderato o trascinati dalle rive in acqua dalla risacca: si tratta quasi sempre di eventi molto rari e di piccola entità.
Detto questo, è comunque interesse della Comunità del Garda fare tutto il possibile per tutelare la qualità delle acque e dell’ambiente circostante il lago: d’intesa con le agenzie per la protezione dell’ambiente delle tre regioni rivierasche, sarà nostra cura approfondire i contenuti della ricerca condotta dall’università di Bayreuth per capirne le sue modalità e la sua portata e agire di conseguenza se necessario, al fine di garantire la massima qualità ambientale dell’ecosistema gardesano che ogni anno è punto di riferimento per milioni di presenze turistiche di tutt’Europa che lo scelgono proprio per la sua certificata qualità ambientale, per la qualità dell’ospitalità e dell’offerta enogastronomica locale che si basa in gran parte su prodotti certificati.
Il Presidente della Comunità del Garda
Giorgio Passionelli