Come stemma hanno scelto quello dell’antica casata dei Montagna, sostituendo però le tre stelle con altrettante castagne. Non poteva essere altrimenti per la «Compagnia de la castagna dei paladini di Ca’ Montagna», la confraternita baldense che si presenterà ufficialmente nel pomeriggio di domani a San Zeno di Montagna. Il sodalizio ha l’obiettivo di valorizzare la cultura e la gastronomia del Monte Baldo. Battezzare a inizio estate una confraternita «intitolata» alla castagna, tipico frutto autunnale, può rischiare di sembrare anacronistico o quanto meno bizzarro. Ma è proprio tra fine giugno e i primi di luglio che fioriscono i castagni. La data d’avvio dell’attività della Compagnia non è dunque scelta a caso: così come i fiori del castagno preannunciano oggi le dolcezze dei frutti autunnali, la confraternita si presenta ora per dare appuntamento a novembre, quando sarà fra i protagonisti della festa delle castagne di San Zeno. La cerimonia di presentazione del neonato sodalizio si svolgerà alle ore 18 nel trecentesco palazzo di Ca’ Montagna. Saranno presenti, paludati nei loro vestiti di taglio medievale (la creazione è scaturita da un serissimo lavoro di ricerca su fonti archivistiche durato vari mesi), i soci fondatori, che alla sera animeranno anche la cena di gala al ristorante La Casa degli Spiriti. Ma chi sono i protagonisti di quest’avventura? In capo a tutti c’è il Gran Paladino, figura impersonata da un noto professionista veronese, l’avvocato Marco Bisagno, che ha scelto San Zeno di Montagna come residenza. Cerimoniere è un altro manager scaligero, Gino Abati, cantore il poeta Franco Ravazzin. Fra i «paladini» – così si chiamano i soci – ci sono il sindaco di San Zeno di Montagna, Cipriano Castellani, vari amministratori locali ed alcuni imprenditori veronesi, fra cui Fortunato Montagna, diretto discendente della famiglia che un tempo fu feudataria di Montagna di Monte Baldo, l’attuale San Zeno. Attorno al nome del paese, della famiglia dei Montagna e del loro palazzo c’è un piccolo giallo storico. Un tempo San Zeno si chiamava proprio così: Montagna di Monte Baldo. Poi venne il cambio di nome, in onore del patrono di Verona. Oggi, il monumento più importante del luogo è Ca’ Montagna, un bel palazzo affrescato, fatto restaurare di recente dall’Amministrazione comunale: era la dimora dei Montagna, potente famiglia amica degli Scaligeri di Verona. Il dibattito è acceso: furono i Montagna a dar nome al paese o avvenne il contrario? Gli storici sostengono la seconda tesi: la località si chiamava Montagna già anticamente e la famiglia avrebbe preso il nome da quello del paese. Nessun dubbio invece per le castagne di San Zeno: quelle appartengono alla varietà più pregiata, i marroni. E per il marrone tipico di San Zeno di Montagna è in corso l’iter di richiesta del riconoscimento europeo. Nel frattempo si è costituita l’associazione castanicoltori: i produttori – molti giovanissimi – selezionano e vendono marroni con un apposito marchio. Angelo Peretti
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Come stemma hanno scelto quello dell’antica casata dei Montagna, sostituendo però le tre stelle con altrettante castagne.
Nuovo sodalizio per valorizzare la cultura e la gastronomia della zona
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