giovedì, Maggio 9, 2024
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La scommessa di Comincioli. Il frantoio che spreme solo polpa garantisce un prodotto eccezionale. L’extravergine «denocciolato» è la nuova frontiera della qualità

Olive senza nocciolo per un olio speciale

L’extravergine «denocciolato», ultima frontiera dell’olio di oliva di alta qualità, sta per arrivare anche in Valtenesi: promotore dell’iniziativa è Gianfranco Comincioli, produttore vitivinicolo fra i più conosciuti e stimati del comparto gardesano, e protagonista nei mesi scorsi di un investimento che promette di portare il nome e l’immagine dell’olio del Garda nella fascia economicamente e qualitativamente alta del mercato degli extravergine. Un mercato che va facendosi sempre più redditizio, soprattutto dopo l’entrata in vigore della Dop Garda Bresciano: il marchio ha portato ad un aumento notevole delle quotazioni dell’extravergine, soprattutto se certificato, su livelli pari a 32-35 mila lire al litro, e sta spingendo in maniera notevole la messa a dimora di nuove piante, a ritmi che, secondo alcune stime, sono di circa 8-10 mila nuove piante annue. Il tutto in un comparto, la Valtenesi, che già produce il 50% dei 4000 quintali prodotti dal Garda bresciano: la produzione lombarda, per fare il paragone, non va oltre i 5500 quintali. Sono i numeri di un comparto sicuramente ancora di nicchia, ma decisamente vitale, nel quale l’iniziativa di Comincioli appare destinata ad aprire un nuovo capitolo. Il nuovo frantoio, esclusivamente aziendale, è entrato in funzione proprio in questi giorni in occasione della campagna di raccolta 2001, e per il basso Garda è una novità: realizzato da un’azienda toscana specializzata in attrezzature di piccole e media dimensione, è un investimento tecnologicamente all’avanguardia che conta in Italia non più di una decina di esemplari. Totalmente informatizzato e gestibile anche a distanza tramite computer, caratterizzato anche da alcune modifiche particolari decise proprio da Comincioli, il frantoio ha già suscitato gli entusiasmi del maestro Luigi Veronelli, che ha parlato dell’investimento del produttore gardesano in un articolo sul Corriere della Sera. Tutto questo grazie alla grande novità della denocciolatura. «La vera innovazione di questa macchina è la capacità di separare dalla pasta il nocciolino, che porta tannicità e piccole quantità di olio di semi nell’extravergine franto tradizionalmente – spiega Comincioli -. Ciò permette di avere in lavorazione esclusivamente la polpa, e quindi di ottenere olio di oliva puro al 100%. «L’obiettivo di questo investimento, che per una piccola azienda come la nostra non è stato uno scherzo, è quello di valorizzare il più possibile l’olio nella sua essenzialità, riuscendo ad estrarlo senza che vengano aggiunti altri elementi». Il denocciolato verrà messo in vendita dal 2002 unicamente in bottigliette da 250 ml: Comincioli si coordinerà per la commercializzazione con il gruppo di produttori che operano con questa tecnica, e il prodotto è destinato ai circuiti ristorativo-gastronomici di alta gamma. L’iniziativa, se azzeccata, potrebbe agevolmente portare riflessi positivi sul mercato delle olive: un mercato che ha in Puegnago e San Felice, dove sono a dimora oltre 80 mila piante, i suoi centri nevralgici. «La selezione del prodotto base dovrà essere più rigorosa, ma le quotazioni, oggi sulle 170-180 mila lire al quintale, ne risentirebbero sicuramente – dice Comincioli -. Ed anche questo potrebbe dare nuova remuneratività ai produttori di olive della Valtenesi». x

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