venerdì, Maggio 3, 2024
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I commenti dopo il referendum che ha aggiunto «del Garda» al nome del paese .
Sindaco e assessore al commercio illustrano i piani di sviluppo

«Ora inizia la partita più difficile»

La volontà popolare è stata chiara. Due lonatesi su tre hanno detto «sì» ad aggiungere «del Garda» al nome Lonato: 67% di «sì», 33% di «no».Referendum chiuso con il sindaco Mario Bocchio e l’intera Giunta di centrodestra felici per aver superato anche politicamente questa prova di metà legislatura. La procedura, affinchè la cittadina sia definitivamente legata al Benaco, non è però finita. Infatti ieri, i risultati della consultazione sono stati mandati alla Corte d’Appello di Milano per la convalida. Successivamente andranno sui banchi del Consiglio regionale perché trasformi la proposta del cambio nome in una vera e propria legge. Poi, l’ultima presa d’atto da parte dal Consiglio comunale lonatese.«Così dovrebbe essere – spiega Paola Comencini, responsabile dell’Ufficio elettorale -: non nego però che essendo una procedura totalmente nuova, qualche novità dell’ultima ora potrebbe anche esserci». Entro agosto è previsto l’imprimatur finale.La cronaca della domenica elettorale non ha registrato sorprese nei tredici seggi distribuiti fra capoluogo e frazioni. Solo 5 le schede bianche e 8 quelle nulle, 2.462 i voti validi per il sì e 1.200 per il no. Il sindaco Bocchio pone in risalto come il progetto turistico di valorizzazione della cittadina «debba passare attraverso il Piano di governo del territorio che contiamo di approvare, secondo i termini di legge, entro un anno e mezzo. Pensiamo poi ad un progetto di riqualificazione della zona del Lido e dell’area fra Desenzano e Castiglione, ricca di impianti sportivi ma purtroppo povera di strutture ricettive. Concretamente è stato aperto da un mese l’Ufficio turistico comunale, sotto il palazzo del Municipio, dove abbiamo staccato un impiegato a tempo pieno». Per l’assessore al Commercio, Valentino Leonardi, «ora bisogna rimboccarsi le maniche. Non copieremo sicuramente i paesi rivieraschi: noi abbiamo le nostre peculiarità da valorizzare. Questo treno per fortuna, ora lo abbiamo preso e si apre la parte più impegnativa. Ci vuole gradualità per attrezzare il territorio con intelligenza, senza distruggerlo. Penso per esempio all’agriturismo, agli alberghi e ad una migliore viabilità».

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