venerdì, Aprile 19, 2024
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Dopo Malcesine continuano le verifiche delle forze dell’ordine: «Violazioni gravi, da codice penale». Controlli dei carabinieri al porto: rimosse 4 barche attraccate illegalmente

Ormeggi abusivi, via ai sequestri

Scattano i controlli, le multe, la rimozione ed il sequestro dei natanti ormeggiati abusivamente nei porti dell’alto Garda. E così, alcuni giorni fa nel porto di Castelletto, i tecnici dell’Ispettorato di porto di Verona, coadiuvati dalla motovedetta dei carabinieri di Torri, hanno proseguito l’opera di verifica e controllo dei natanti ormeggiati. Il risultato, nonostante il controllo a Castelletto fosse stato in qualche modo annunciato dalla presenza della barca idonea alla rimozione dei natanti fin dai giorni precedenti, è stato il sequestro di quattro barche a motore ed altrettante sanzioni amministrative per ulteriori quattro barche. Nei mesi precedenti, a quanto trapelato da ambienti vicini alle forze dell’ordine, analogo discorso è toccato al porto di Retelino, a Malcesine. Lì, essendo un porto ben più grande, le rimozioni erano state circa una ventina ed altrettante erano state le contravvenzioni comminate. Un sopralluogo al porto di Torri infine, nella stessa giornata del controllo eseguito a Castelletto, ha messo in evidenza ulteriori situazioni di irregolarità negli ormeggi e sono state elevate alcune sanzioni amministrative. «Ma se la violazione dell’articolo 25 della legge regionale numero 52 del primo dicembre 1989», come fanno sapere i militari della motovedetta dei Carabinieri di Torri, «comporta solo una sanzione amministrativa per il fatto di occupare spazi all’interno dei porti in modo abusivo, cioè senza essere in possesso della regolare concessione, ben più grave è invece la violazione dell’articolo 1161, comma 1». Oltre infatti alla rimozione del natante che occupa abusivamente il posto barca riservato ad altro natante, in questo caso scatta anche un procedimento penale che comporta la denuncia alla autorità giudiziaria, e che ha strascichi davvero importanti per chi commette il reato. Oltre alle spese di rimozione ed alla sanzione amministrativa cioè, «chi commette questo reato viene in pratica sottoposto ad un vero e proprio processo per un reato di natura penale», continuano i militari, «anche alla luce di una sentenza del febbraio scorso (di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi, ndr) ». Ma il vero e gravissimo problema della portualità lacustre, almeno e certamente per quanto riguarda tutti i paesi della sponda veronese del Garda, è che, oltre a non esserci un numero di posti barca sufficiente, in nessuno di loro sono previsti i posti barca per la sosta temporanea di alcune ore. «Mancano cioè quei posti», spiegano i militari, «delimitati con la striscia blu, che consentirebbero alle barche di stazionare in porto per un breve periodo. Insomma, chi naviga sul lago di Garda e volesse fermarsi in uno dei porti della sponda veronese del lago, da Peschiera a Malcesine, non è nelle condizioni di poter attraccare temporaneamente in nessun porto. Nessuno di questi è infatti dotato di spazi ad ore, riservati alla sosta temporanea». E questo, oltre che mettere in difficoltà i turisti ed i proprietari di imbarcazioni in generale, mette in imbarazzo anche le forze dell’ordine, che però non perdono l’occasione per denunciare la grave situazione di carenza. A Garda l’amministrazione comunale ha già annunciato che, da ottobre, inizieranno i lavori di ampliamento del porto e quindi, verosimilmente, in quella sede dovrà essere affrontato anche questo problema. Ma in tutti gli altri paesi del Garda veronese che non avessero in programma, a breve termine, l’ampliamento del porto la questione resta grave e aperta. Se infatti, ormai da oltre sei mesi, le amministrazioni comunali hanno competenza per il rilascio delle concessioni delle boe d’ormeggio nel proprio territorio, la competenza della gestione dei posti barca all’interno dei porti resta invece appannaggio della Regione Veneto, attraverso l’Ispettorato di porto di Verona. Nessuna voce in capitolo all’interno dei porti hanno cioè i sindaci dei paesi rivieraschi. Di certo c’è invece che, anche nei giorni prossimi, continueranno i controlli dell’Ispettorato in collaborazione con le forze dell’ordine, nei paesi del Garda.

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