L’associazione Arcobaleno di San Zeno di Montagna ha avviato il progetto ospitalità 2004 per i bambini colpiti dalle radiazioni ancora presenti nelle aree contaminate dall’incidente nucleare di Chernobyl, avvenuto nel 1986. Arcobaleno cerca famiglie, preferibilmente residenti nella zona Baldo-Garda, disponibili ad ospitare in agosto un bambino o una bambina proveniente dalle zone colpite dall’incidente. Si tratta di un’iniziativa umanitaria, il cui scopo è migliorare la risposta immunitaria dei bambini che, vivendo in aree con elevato inquinamento radioattivo, sono esposti a gravi patologie, quali displasie sanguigne e malattie alle vie respiratorie. Ma è soprattutto il cancro alla tiroide la patologia più diffusa: in queste aree ha un’incidenza maggiore del 30 per cento rispetto al normale poiché il primo organo di assorbimento degli isotopi è proprio la tiroide. Questa malattia colpisce soprattutto i bambini. L’obiettivo di Arcobaleno, come di molte altre associazioni in tutta Italia che insieme arrivano a ospitare 30 mila bambini, è di far trascorrere un periodo di vacanza a questi sfortunati bambini sul territorio italiano, per offrire loro la possibilità di alimentarsi in modo più sano e di respirare aria salubre. L’associazione Arcobaleno, con presidente Daniela Cressotti e vice presidente Cristina Zanini, è iscritta al registro regionale organizzazioni del volontariato (Onlus) ed opera sul territorio dal 1997; finora ha ospitato un centinaio di ragazzi. Fino al 2002 ha lavorato in collaborazione con l’associazione russa Nadesdzha, di cui è responsabile Korotov Anatoliy, che selezionava bambini provenienti da Cheliabinsk, negli Urali del Sud, dove è avvenuto il primo incidente nucleare ancora nel 1957, il luogo indicato come il più inquinato del pianeta; Tomsk, area militare che ha subito un incidente nel 1993 e Briansk, fra Mosca e Chernobyl, contaminata nel 1986. «L’anno scorso», spiegano le responsabili di Arcobaleno, «abbiamo fatto una pausa di riflessione e con il 2004 abbiamo deciso di avere un referente diretto sul territorio ucraino». «I bambini», prosegue Cressotti, «proverranno tutti da una scuola di Kiev, in Ucraina, parleranno a livello elementare l’italiano, poiché in quella scuola si stanno svolgendo dei corsi di lingua italiana, e saranno accompagnati dai loro insegnanti». L’Istituto scolastico comprensivo di Caprino ha offerto la sua collaborazione per la diffusione di materiale informativo alle famiglie degli alunni delle scuole elementari e medie. «Con le scuole di Caprino», spiegano Cressotti e Zanini, «e con la collaborazione della presidente dell’associazione Amici senza Frontiere di Isola Rizza, Laudilia Poli, che ci ha procurato il contatto con la scuola ucraina, abbiamo dato vita a questo progetto di adozione della scuola di Kiev. È importante che tutti i bambini che arriveranno provengano dalla stessa zona perché si conoscono tutti e quando ci saranno le attività di ritrovo delle famiglie che li ospiteranno, tutto sarà più semplice per loro. Inoltre le famiglie che si renderanno disponibili possono scegliere il sesso e l’età dei bambini, per organizzare meglio gli spazi delle case, con le camerette dei loro figli. La fascia di età dei bambini ucraini è compresa tra gli otto e i 13 anni». Chi desidera aderire al progetto di solidarietà, deve farlo entro il 20 febbraio telefonando ai numeri 045.728.5170; 045.620.0136; 338.549.4604; 340.342.8541. È possibile anche scrivere un’e-mail: makriss@libero.it. Eventuali sottoscrizioni, invece, vanno sul conto corrente 09364/05/33, ABI 2008, CAB 59330 Unicredit Banca. Associazione Arcobaleno, via Villanova,6, 37010 San Zeno di Montagna, Verona. L’associazione garantisce: trasparenza di gestione dei fondi; riservatezza relativa ai dati delle famiglie ospitanti e dei minori ospitati; assistenza alle famiglie e ai minori durante il periodo di soggiorno; trasporto da e per l’aeroporto fino a Costermano; assistenza sanitaria; assicurazione infortuni e danno a terzi. La Questura verifica che gli aderenti all’iniziativa non siano incorsi in segnalazioni o condanne che li rendano inadatti all’ospitalità. Il Comitato minori stranieri della Presidenza del Consiglio dei ministri per gli Affari sociali rilascia il nullaosta dopo gli opportuni controlli.