giovedì, Maggio 2, 2024
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Per la prima volta, 4 amministrazioni comunali di due regioni e due comunità montane realizzano un piano comune per lo sviluppo che sarà sottoposto alla Bei per reperire le risorse necessarie a realizzarlo

PRESENTATO IL PROGETTO “TERRADEIFORTI: DA FRONTIERA A CERNIERA”

Il piano territoriale interregionale da 50 milioni di euro per il rilancio della Terradeiforti, che coinvolge Avio, Brentino Belluno, Dolcè e Rivoli e le due Comunità Montane di Baldo e Lessinia, sarà presentato tra una decina di giorni alla Banca Europea degli Investimenti. Deus ex machina dell’incontro, il sottosegretario al welfare e alle riforme istituzionali, Aldo Brancher, intervenuto al convegno di presentazione dell’iniziativa “Terradeiforti: da frontiera a cerniera”, che ha invitato in Terradeiforti, Massimo Ponzellini, il vicepresidente della Banca Europea degli Investimenti, nonché neo amministratore delegato della Patrimonio spa, la società che si occuperà delle dismissioni di numerosi immobili pubblici, tra cui gli edifici militari di questa porzione della Valdadige.«Occorre premiare la progettualità, tanto più quando coinvolge più amministrazioni ed è condivisa dal settore privato», ha affermato Brancher anticipando che, in base alle linee prioritarie indicate dai sindaci dei comuni della TerradeiForti e dalle Comunità Montane, «si individuerà con Ponzellini, la strategia migliore per reperire le risorse».Dichiarazioni che hanno incontrato il plauso della affollata platea e degli amministratori che vedono di buon occhio la possibilità di avere un unico interlocutore per finanziare il progetto di sviluppo della Terradeiforti e per l’acquisto di alcuni Forti, come la Polveriera di Rivoli e Forte Ceraino a Dolcè, contenitori che di tale progetto fanno parte integrante.«E’ stato premiato l’entusiasmo degli amministratori e degli operatori economici della TerradeiForti, che hanno saputo contemperare i singoli interessi per individuare una strategia di sviluppo comune», dichiara soddisfatto Paolo Castelletti, presidente del Consorzio Tutela Vini Terradeiforti, che ha fatto da cabina di regia per l’iniziativa. «Ora che la comunità ha degli obiettivi da raggiungere, il Consorzio fa un passo indietro e torna ad occuparsi della sua missione principale: promuovere la vitivinicoltura. Procederemo al più presto alla zonazione, cui sono destinati 400mila euro del progetto complessivo di rilancio della zona, e vorremmo sperimentare la coltivazione delle viti in quota in collaborazione con l’Istituto Agrario San Michele, l’Università di Verona e la facoltà Agraria dell’Università Statale di Milano», conclude Castelletti.Il Progetto Terradeiforti da Frontiera a Cerniere prevede numerosi interventi, volti nella loro globalità a promuovere il rilancio turistico dell’area e lo sviluppo di attività artigianali compatibili con il rispetto dell’ambiente: si va dalla creazione di un logo unico (con relativi standard comuni) per la ricezione alberghiera e per i ristoratori, alla ristrutturazione e riutilizzo di alcuni fortilizi, alla realizzazione di un ponte ciclo-pedonale (a Dolcè), che metta in comunicazione i sentieri e le piste ciclabili realizzate dalle comunità montane sulle sponde della Valdadige, a numerose iniziative espressamente rivolte alla vitivinicoltura (la zonazione, il parco delle viti storiche, un centro di formazione).

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