E’ andato a vuoto il primo tentativo per trovare l’Oro di Dongo nel giardino del Vittoriale, grazie alle rivelazioni di una veggente. Ma le ricerche non sono finite e questa mattina si replica, stavolta spostando la lastra di marmo che copre la vecchia tomba di Gabriele D’Annunzio. La scavatrice è entrata ieri in uno dei luoghi più sacri del Vittoriale, per cercare il famoso «Oro di Dongo», uno dei più inquietanti misteri italiani da almeno 60 anni. Su indicazioni della veggente Maria Rosa Busi gli operai della Dominici Scavi di Toscolano sono penetrati con il loro mezzo cingolato nel giardinetto recintato, ricco di vegetazione e cipressi dall’antico fusto piantati dallo stesso D’Annunzio, che si trova sul viale che porta nella piazzetta di Esedra, dove è collocato il tempietto delle memorie dannunziane. Gli operai, con la supervisione dei fratelli Rizza, giardinieri del Vittoriale, hanno scavato per quattro ore in quattro punti diversi ma senza esito. Oggetto della ricerca, autorizzata naturalmente dalla presidente della Fondazione Vittoriale, Anna Maria Andreoli, e dal sindaco di Gardone Riviera, Alessandro Bazzani, erano le casse misteriosamente scomparse dal convoglio che a fine aprile del 1945 portò il Duce Benito Mussolini da Gargnano verso Como, dove il dittatore trovò la morte nei pressi di Dongo. Da allora quelle misteriose casse, che secondo gli storici contenevano oro, gioielli e documenti, presero il nome di «Oro di Dongo» anche se in realtà alcune di esse furono trovate in altre località negli anni del dopoguerra, ovvero nel milanese, in alcune ville del Lago di Garda e poi una parte trovò la via diretta verso gli archivi di Stato a Roma. Pare che molto di quell’oro fu inviato anche nelle acciaierie Falck e trasformato in lingotti poi distribuiti ai partigiani. Una rivelazione che venne fatta dallo stesso Giorgio Falck all’inizio di quest’anno quando sentì di essere vicino alla morte. Altro materiale sparì poi misteriosamente, comprese alcune copie delle 62 lettere che il Duce e Churcill avevano utilizzato per comunicare tra loro, contenenti certe promesse che avrebbero potuto inguaiare lo stesso Primo Ministro inglese e forse dare una via di fuga onorevole a Benito Mussolini. Ne ha parlato anche RaiTre in due lunghi servizi dettagliati in due puntate il 30 agosto ed il 6 settembre di quest’anno. Ma che c’entra la veggente Maria Rosa Busi con l’Oro di Dongo? Come Bresciaoggi ha scritto ai primi di agosto la veggente bresciana (già conosciuta per la risoluzione di alcuni casi di persone scomparse nel nostra provincia per la cui ricerca sono stati utilizzati i suoi poteri paranormali) raccontò al sindaco di Gardone Riviera ed alla presidente del Vittoriale che grazie ad alcune rivelazioni extrasensoriali (la Busi afferma di avere incontri con spiriti di persone scomparse) lei sapeva che quel famoso «Oro di Dongo» si trovava nel parco del Vittoriale. Dopo le ferie la Busi si è incontrata con i due dirigenti e tramite una consulenza legale, nel rispetto dell’articolo 932 del Codice Civile (che assicura una spettanza a chi trova un tesoro) hanno concordato una convenzione che ha dato il via agli scavi, il cui inizio è avvenuto ieri. La ricerca non è però terminata. Questa mattina è atteso nel Vittoriale un marmista specializzato che provvederà ad aprire la tomba, nella piazzetta di Esedra, che dal 1938 (anno della morte) fino al 1963 conservò le spoglie del Vate. Pare che anche quel sacro luogo possa essere stato uno dei nascondigli per il famoso carteggio Mussolini-Churchill. Qualora si trovi qualcosa in questa misteriosa storia resta da capire chi possa essere stato a nascondere questi tesori, per quali motivi ed in che data esattamente abbia potuto farlo. Durante la Repubblica di Salò, quando Mussolini viveva a Gargnano e la sua amante Claretta Petacci frequentava il Vittoriale, oppure dopo la fine della guerra ad opera di misteriosi personaggi? Domande senza risposte, avvolte ancora da un fitto mistero, ma chissà che non sia la vecchia tomba del Vate a risponderci già questa mattina.
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Dopo il racconto della sensitiva Maria Rosa Busi, via ai lavori Oro di Dongo, ruspe al Vittoriale. Oggi si aprirà la vecchia tomba di D’Annunzio