Entro l’inizio della primavera 2009 sarà inaugurato il nuovo museo archeologico della Rocca, che ha già ospitato la presentazione del libro «Excavations in the Riparo Valtenesi, Manerba 1976–1994», che racconta quasi vent’anni di scavi e studi condotti da Lawrence H. Barfield: sei camere mortuarie in legno, databili alla prima metà del terzo millennio avanti Cristo. Al tributo dei lavori dello studioso inglese nell’edificio che sostituirà l’attuale, e più piccolo, Museo civico in località Montinelle, il sindaco Maria Speziani ha ringraziato il professore dell’università di Birmingham «per aver messo al centro del mondo Manerba».OLTRE ai cittadini, tanti colleghi si sono ritrovati nel futuro museo. Barfield, in collegamento telefonico dal Regno Unito, ha sottolineato i bei ricordi dell’epoca e come «la strada dei lavori abbia portato a risultati inaspettati, anche se ora vediamo solo una piccola parte di quello che c’era». La necropoli dell’Età del Rame nel «Riparo Valtenesi», ovvero ai piedi del Sasso, è un complesso unico per caratteristiche nell’Italia settentrionale. Fonde il concetto di «sepoltura collettiva all’interno di una camera» con quello di «sepoltura in riparo sotto roccia», due tipologie tombali che gli studiosi consideravano alternative. Prima i corpi erano inumati nelle camere, con offerte di vasi, collane, punte di freccia e vari utensili. Le camere venivano incendiate e, infine, ricoperte di pietre. Lo sperone roccioso dal profilo di Dante rivolto a sud-ovest ha attirato l’uomo fin dalla preistoria al XVI secolo. Il libro e il lavoro di Banfield «sarà utile affinché il turismo fluisca qua più volentieri, perché oltre al lago ci sarà altro di molto interessante — commenta la sindaco -. Il parco naturale tuttavia è poco conosciuto». I sentieri però ora sono stati rivalutati con cartelli esplicativi e tutti i giorni ci saranno guide specializzate che guideranno lungo il Parco e spiegheranno.