Ugo Da Como (1869 – 1941), avvocato, parlamentare nelle file di Zanardelli, umanista, autore di molte pubblicazioni storiche, nacque a Brescia il 16 marzo 1869. La famiglia possedeva terre e una casa anche a Lonato. Nel 1906 acquistò all’asta pubblica, e riportò a nuova vita, i resti di quella che a Lonato fu, dal Quattrocento, la dimora dei rappresentanti della Repubblica Veneta, parte dell’imponente rocca viscontea edificata sin dal XII secolo, ultimo baluardo della Serenissima Repubblica di Venezia. Morì il 5 settembre 1941 e nel testamento espresse la volontà che i propri beni confluissero in una Fondazione allo scopo di giovare con le «raccolte d’arte, di storia, coi libri, gli incunaboli, i codici, i manoscritti, agli studi, svegliando nei giovani l’amore alle conoscenze, nello stesso tempo restando a decoro del Comune» di Lonato e potesse «attrarre degli ospiti nel paese». Il 4 maggio 1942 il desiderio del senatore Ugo Da Como fu concretato con la nascita della Fondazione che porta il suo nome, eretta con decreto reale. Per i sessant’anni dalla morte dell’insigne umanista, la Fondazione e l’Associazione che ne portano il nome promossero una giornata di studi, i cui atti sono stati raccolti nel nuovo Quaderno della Fondazione. Le relazioni costituiscono un fondamentale contributo per la conoscenza di Ugo Da Como e del suo tempo, come si desume dalla semplice segnalazione degli interventi. Gli atti, che rispecchiano l’articolazione del convegno, si aprono con l’intervento di Mario Taccolini sulla politica, la società e l’economia nella Brescia tra Otto e Novecento. Seguono i saggi di Giulio Schiannini (L’età zanardelliana a Brescia nell’archivio professionale di Ugo Da Como), Luciano Faverzani (La vita pubblica di Ugo Da Como), Giancarlo Pionna (Le giornate lonatesi di Ugo Da Como. Dalle prime frequentazioni al restauro della Casa del Podestà), Maria Zecchi (Ugo Da Como giurista e bibliofilo giuridico: un personaggio poliedrico), Luigi Amedeo Biglione Di Viarigi (Il rigore e il metodo di Ugo da Como storico). Il volumetto è introdotto dalla presentazione di Irmingard Fehrmann, presidente dell’Associazione Amici della Fondazione, e da Luciano Faverzani, vicepresidente della Fondazione stessa. La Casa del Podestà a Lonato, sede della Fondazione e monumento tra i più insigni del territorio, è circondata da giardini e fu abitata dal senatore e dalla moglie Anna Glisenti. Ugo Da Como ne dispose l’attento restauro recuperando l’aspetto quattrocentesco. Si distingue per unità e completezza dei ricchissimi arredi, ancora oggi collocati nella posizione voluta dagli antichi proprietari. Vero gioiello è poi la Biblioteca, realizzata intorno al 1920, in stile neorinascimentale, separata dalla dimora da un giardino. Le sale ospitano circa 52.000 titoli, 405 incunaboli, 470 manoscritti e codici miniati rarissimi, 49 lettere che Ugo Foscolo scrisse alla contessa bresciana Marzia Martinengo, disegni del Tiepolo, pergamene e stampe che vanno dal XIII al XVIII secolo. In questi ultimi anni la Fondazione si è imposta all’attenzione degli studiosi per la qualificata attività di ricerca. Inoltre la storica e suggestiva dimora è entrata nel circuito dei monumenti più prestigiosi ed è visitata da un pubblico sempre più numeroso, che ne apprezza la singolarità, specchio di un modo di vivere e di un gusto assai lontano dalle mode dei giorni nostri.
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Ugo Da Como