venerdì, Maggio 3, 2024
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Parolini non ha dubbi, ora tocca alla Regione. Il «caso» Gardesana. Sopralluogo dei politici sulla frana della Rocchetta

«Serve una legge speciale»

Al termine del sopralluogo, le impressioni che si coglievano tra il nugolo di politici presenti ieri pomeriggio a Limone erano anzitutto due. La prima consisteva nella scontata presa di posizione da parte di tutti, a favore dell’apertura della Gardesana a sud di Riva, dove dalla Rocchetta è caduta una frana il 22 dicembre. La statale è tuttora invasa dal materiale franoso, e la Provincia di Trento non intende mettervi mano, dato che procederà alla costruzione di un tunnel alternativo di 1250 metri, del costo 75 miliardi. Favorevoli al tunnel, quindi, ma compattezza nel dichiarare la necessità (e l’urgenza) dell’apertura della Gardesana dopo la messa in sicurezza. A questo convincimento è andata accostandosi, da parte di molti – e qualcuno lo ha anche detto – la perplessità della situazione di Nanzel, a sud di Limone (frana del 18 novembre). Qui si sta lavorando e il traffico può transitare a senso unico alternato, regolato da semaforo. Il passaggio è pattugliato da volontari e da vigili. Ebbene, dopo avere osservato dal lago lo «spettacolo» di Nanzel, c’è chi ha avuto un sussulto: «E io sono passato da lì?» ha aggiunto. Vincenzo Ceschini, geologo, consigliere a Riva e nella Comunità del Garda, spiega che «la frana della Rocchetta è caduta dalla soprastante strada del Ponale, che è andata a sua volta sbriciolata. La conformazione di questa roccia è calcare dolomitico e dolomia. I rischi maggiori? Le fessure, l’effetto gelo-disgelo, le infiltrazioni di pioggia. Diversa è la situazione di Nanzel, dove la roccia (che si distingue per il caratteristico colore rosso) non è formata dalla dolomia ed è marcia». Per inciso, quando si staccano e cadono massi di alcuni metri cubi, raggiungono la velocità di 80-90 chilometri orari e potrebbero creare danni anche ai tunnel artificiali. A parere dell’esperto, ipotesi di intervento sulla frana della Rocchetta sono possibili, ma «prima bisogna fare saltare il masso che sovrasta la carreggiata, quindi procedere con la messa in opera di micropali, e poi approntare la sede stradale. Naturalmente, il tratto di strada in questione è da coprire con galleria artificiale». Costi? Attorno ai 2 miliardi. Dall’aspetto tecnico a quello politico. L’assessore provinciale Mauro Parolini: «La frana della Rocchetta non è di enormi dimensioni e l’intervento di ripristino della viabilità può essere effettuato indipendentemente dalla costruzione della nuova galleria». Alla richiesta dei trentini («anche i bresciani facciano la loro parte»), Parolini precisa che «si stanno spendendo 6 miliardi in alcuni punti della Gardesana, sempre a garanzia della sicurezza. L’Anas dovrebbe investire altri 40 miliardi nel 2002, per opere che chiederemo di anticipare». Ma, a riguardo, va registrata una discordanza tra l’opinione della Provincia che, assieme alla Comunità montana, chiede di spendere questi soldi a Nanzel. L’Anas, invece, preferirebbe intervenire a Forbisicle (altro luogo in cui si sta lavorando in questo periodo). Si aggiunga che la statale 45 bis (unitamente alla statale 42) resterà in gestione all’Anas anche dopo il 1 luglio di quest’anno, contrariamente a quanto accadrà per le altre strade statali. L’assessore torna, quindi, a toccare un tasto ormai logoro e reiterato: «Servono interventi radicali. Per la strada va studiato un piano complessivo e bisogna prendere in mano il progetto già elaborato alcuni anni orsono dalla Comunità montana. La Gardesana è una strada unica e, per venirne a capo, bisogna procedere con una legge speciale per il tratto Gargnano-Riva, in modo da assicurare chi transita. Poi si porrà il discorso dei chilometri da Salò a Gargnano, con annesso disagio a causa del passaggio nei centri abitati». Nel frattempo, Parolini ha assicurato l’impegno dell’assessorato ai Trasporti a sostenere il servizio di traghetti della Navigarda. Gli amministratori bresciani guardano intanto – e con qualche apprensione – al prossimo appuntamento, in agenda per martedì a Trento: il presidente della Provincia autonoma ha convocato un vertice sul caso Gardesana, cui parteciperanno anche i sindaci di Riva (Cesare Malossini) e Limone (Battista Martinelli). Ma l’assise sarà preceduta e accompagnata da altri importanti appuntamenti. A Riva hanno convocato, per la settimana prossima, un Consiglio comunale straordinario, proprio per parlare di viabilità. Riva (Bresciaoggi ne ha riferito nell’edizione di ieri) appoggia le posizioni bresciane, favorevoli alla riapertura della Gardesana, in sicurezza. Ma, conferma l’assessore regionale Franco Nicoli Cristiani, «maturerà, a giorni, anche una presa di posizione del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Precederà l’incontro di Trento», al quale ora tutti guardano con un certo batticuore.

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