Sì al piano di recupero dell’ex cartierina Gardesana. Lo ha deciso nei giorni scorsi il consiglio comunale di Toscolano Maderno. La vicenda si sta trascinando da parecchio tempo, tra approvazioni e bocciature. I 17.950 metri cubi esistenti diventeranno residenziali (almeno 11mila metri cubi) e commerciali (un supermercato inferiore a 1.500 metri quadrati). I privati cederanno al comune 1.824 metri quadrati di superficie e monetizzeranno gli altri 2.585 metri quadrati al prezzo di 250 euro al metro quadro, per un totale di 646 mila euro, in aggiunta al versamento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, nonchè del costo di costruzione. La fabbrica, situata in via Religione, era chiamata la “cartierina”, per differenziarla dal grande stabilimento del gruppo Marchi. Sfornava 400 quintali al giorno e dava lavoro a 16 dipendenti. Apparteneva al gruppo Ada dei fratelli Gianfranco e Adriano Taschetti di Lecco, proprietari (nella loro città) di altre unità produttive, tra cui uno scatolificio. Nel novembre 2001 ha chiuso i battenti. Frequenti, in passato, le polemiche legate alla situazione ambientale. Albergatori e campeggiatori hanno inviato numerosi esposti all’Asl e alla Procura della Repubblica per gli odori insopportabili, che facevano storcere il naso al vicinato. Essendo a ciclo chiuso, l’azienda chiudeva il sabato e riapriva il lunedì. Col risultato che, dall’acqua ristagnante, esalava un “profumo” di marciume. La scarsa economicità e il braccio di ferro con gli abitanti hanno indotto i Taschetti a gettare la spugna. La Progemi di Brescia (Marco Zucchi presidente del consiglio di amministrazione, Ezio Stagnoli e Narciso Mensi i delegati) ha presentato richiesta di variante e piano di recupero. Progetto redatto dall’architetto Giorgio Rovati. E accettato dall’amministrazione comunale, che si riconosce nelle posizioni della Casa delle Libertà. La minoranza (area di centrosinistra) ha sempre criticato l’operazione. Il capogruppo, Antonio Foglio, ha ripetuto che «i vantaggi non vanno alla comunità, ma solo agli speculatori edilizi. Le numerose varianti al Prg hanno già fatto lievitare la volumetria residenziale. C’è bisogno (semmai) di interventi economico-popolari, e non di tipo speculativo. Sarebbe più opportuno destinare l’ex cartierina ad attività turistiche, in sintonia con le aree vicine (campeggi “Toscolano” e “Foce”), o artigianali leggere, tali da non creare disturbo alle abitazioni esistenti». Foglio ha pure contestato i calcoli riguardanti le volumetrie. Il sindaco Paolo Elena ha sempre sostenuto che si trattava di «uno stabilimentino obsoleto e che, in una situazione del genere, bisogna andare incontro alle richieste dei privati, intenzionati a riqualificare l’area. Per quanto riguarda l’individuazione di una zona per gli artigiani, abbiamo deciso di far fronte alle loro richieste di volta in volta, secondo le necessità. Ultima considerazione: la nostra maggioranza ha effettuato un buon numero di interventi di edilizia convenzionata (Gaino, Pulciano, ecc.), a vantaggio di famiglie che non potevano acquistare case a prezzi di mercato». Lo scorso mese di giugno il Tribunale amministrativo regionale, presieduto da Francesco Mariuzzo, ha accolto un ricorso presentato dalla spa Montebaldo, preoccupata dell’arrivo di un altro supermercato. Sentenziando che il regolamento del Pirellone, datato 21 luglio 2000, non consente l’apertura di nuove strutture di vendita medio-grandi fino all’approvazione di una specifica disciplina urbanistica a livello locale, il Tar ha dato ragione ai privati. Il municipio ha ripreso le carte in mano, incaricando la Policleto di redigere uno studio sulla rete di vendita, su domanda e offerta, ecc. Conclusione: un nuovo centro commerciale da 1.500 metri quadri è compatibile col numero degli abitanti, con le migliaia di turisti che d’estate affollano i campeggi, e con le necessità della zona. Così in settembre il consiglio comunale (voto favorevole della maggioranza e contrario della minoranza) ha adeguato le norme tecniche di attuazione del Prg di Toscolano Maderno in base a quelle in vigore, pubblicandole sul Bollettino della regione Lombardia. E in consiglio comunale ha respinto alcune osservazioni, dicendo nuovamente di sì alla trasformazione dell’ex cartierina, in base alla legge 23, che consente una procedura più rapida di quella ordinaria. Una porzione della fabbrica, la più antica, è stata abbattuta lo scorso giugno. Giuseppe Zambiasi ha chiesto perchè le macerie siano ancora lì. Il sindaco ha risposto che si tratta di materiale inerte e, comunque, la questa settimana verrà portato via.
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Il consiglio comunale ha concluso il lungo iter per il piano. Critiche le minoranze. Quasi 18 mila metri cubi di appartamenti e un supermercato