venerdì, Maggio 3, 2024
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Servono traghettini veloci per rivoluzionare il trasporto su acqua. Chincarini e Passionelli vogliono rilanciare l’azienda pubblica e il servizio per i pendolari

Sul Garda il modello Sydney

Il senatore e sindaco di Peschiera, Umberto Chincarini, coordinatore della commissione governativa incaricata di studiare le emergenze del lago di Garda, insieme al sindaco di Torri, Giorgio Passionelli, ha deciso di affrontare il tema del trasporto pubblico sulle acque del lago. Chincarini ha messo in agenda per settembre la convocazione di un tavolo di trattativa, a nome dei sindaci della sponda veronese, con i vertici regionali, nazionali e con il gestore governativo, Renato Poletti. «È da decenni che lo sviluppo della Navigarda è bloccato», spiega il senatore leghista, «bisogna passare dalla gestione commissariale a una politica di rilancio del servizio, sfruttando la professionalità di chi vi lavora. La competenza su questo trasporto deve passare alle Regioni e ai Comuni». Passionelli entra nello specifico ed elenca i cambiamenti necessari: «Innanzitutto il trasporto deve divenire più veloce, con corse ogni 15 o 30 minuti, con mezzi veloci come gli aliscafi, che fanno tutta la tratta da Riva a Desenzano in 40 minuti. Il servizio deve proseguire anche alla sera, magari fino alle due di notte, come funziona in molti trasporti cittadini, per dare la possibilità al turista di Torri, che magari vuole andare a cena a Limone, di trovare il mezzo per farlo. Da Torri ci sono solo due battelli al giorno, uno alle 11.15 che arriva a Riva alle 13.30 e un altro alle 18.35 che arriva a Sirmione alle 20.05». Passionelli ha anche un esempio concreto da portare a modello: «La baia di Sydney, in Australia», afferma, «è conformata in modo molto simile al Garda ed è collegata con un servizio di traghettini per trasporto persone che funziona come un servizio di autobus. Ma senza andare tanto lontano, un altro esempio è il trasporto traghetti di Venezia. Il Garda ha bisogno di un sistema di questo tipo, per fare fronte alla congestione della viabilità su gomma». Di metropolitana sull’acqua è da tanto che si parla sul lago, il sistema però deve essere dotato di mezzi. Il sindaco di Torri è drastico: «Lo stato di fatto è un servizio non all’altezza del turismo che abbiamo. Non si può pretendere che il turista venga e paghi fior di quattrini se quando si muove rimane per ore sulla strada o ad attendere i battelli. Il battello sulle tratte di media distanza, tipo Garda-Salò, impiega mezza giornata, questo è folle. La navigazione un tempo era migliore, c’erano più corse e più fermate». Chincarini, a sua volta, sottolinea la necessità, intanto, di cominciare a parlarne. «Il nostro compito», sostiene, «è quello di fotografare la realtà, poi tutte le istituzioni dovranno fare la loro parte. Peschiera, come Desenzano, è sede del ricovero notturno delle imbarcazioni della Navigarda, che ha l’esclusiva di un tratto di area a Punta Marina, dove finisce il lago ed inizia il Mincio. Se venissero trasferite le competenze agli enti locali per noi quell’area sarebbe molto preziosa, lo Stato gestisce una porzione bellissima del nostro territorio, escludendoci». «È chiaro», prosegue il sindaco di Peschiera, «che per interventi di questo tipo serve il medio o lungo periodo, anche 10 anni perché qualcosa si muova, ma stiamo parlando del sistema lago: se investi e fai una politica di lungo respiro, tra 10 anni torna tutto, se lasci fermo lo sviluppo del trasporto, invece, perdi tutto». Anche il sindaco di Bardolino, Pietro Meschi, entra nel merito della questione. «Il traffico su strada deve essere risolto, gli stessi autobus rimangono bloccati, la via dell’acqua è una delle risorse che abbiamo, ma ci vogliono molti servizi che adesso mancano. Sul lago comandano tutti eccetto gli amministratori locali. Sul nostro territorio c’è il molo di Cisano: è sempre stato un attracco ma da anni è stato soppresso, mentre per la frazione sarebbe importante venisse ripristinato». Nel dar voce al problema si unisce ai sindaci Michele Bertucco, presidente provinciale di Legambiente: «La navigazione va potenziata e non deve avere solo finalità turistiche, deve diventare sistema per ridurre il traffico inquinante sulla gardesana e per facilitare i collegamenti fra i comuni del Garda. La Navigarda deve partecipare ai tavoli sui problemi della mobilità del lago, non ci sembra purtroppo che l’azienda pensi la stessa cosa». I sindaci di Peschiera, Torri e Bardolino propongono delle soluzioni, partendo dal presupposto delle finalità del trasporto. Giorgio Passionelli spiega: «Il servizio da crociera va bene, ma il servizio prioritario è quello del trasporto pubblico. Tutti i miei colleghi della sponda veronese sono concordi con questa tesi. Il giro del lago è lungo 150 chilometri; l’attraversata 75 chilometri: servono imbarcazioni piccole che partano a orari cadenzati. Lungo il percorso ci vogliono più depositi per le barche, con attracchi nuovi per le fermate notturne». «Il servizio ora», continua il primo cittadino di Torri, «è fatto con battelli che portano centinaia di passeggeri. Di questi mezzi ne può bastare qualcuno ad uso turistico, mentre servono soprattutto imbarcazioni funzionali al pendolarismo. È chiaro che per mettere in acqua un servizio di questo tipo ci vogliono finanziamenti enormi e non ci saranno grandi guadagni, però mi chiedo se un servizio pubblico deve per forza essere in attivo quando va a migliorare la qualità di vita di tutti, per giunta coprendo un’area interregionale». Chincarini e Passionelli hanno anche già un’idea su come cominciare ad applicare la rivoluzione dei trasporti. «Servirebbe un consorzio o una società con tutti i Comuni, le Provincie e le Regioni, che potrebbero accedere a finanziamenti anche europei oltre che nazionali. Bisogna rifare sia flotta che gestione. Chi costruisce porti nuovi può fare anche attracchi per i battellini e per le fermate notturne». Umberto Chincarini precisa che per risolvere i problemi di mobilità occorre la sinergia di tutti: «I Comuni possono intervenire sulla viabilità locale e creare parcheggi e aree di scambio, Veneto Strade interviene sulla gardesana, il Genio Civile sui porti, Navigarda sugli orari e sugli investimenti». Un labirinto di istituzioni, se si pensa che il Garda è soggetto a tre Regioni, tre Provincie e moltissimi Comuni, tutti da mettere d’accordo, mentre la competenza per la navigazione pubblica è statale. Pietro Meschi ricorda: «Imbarcazioni piccole, di nuova generazione, non hanno bisogno di fondali particolari, quindi oltre ad essere più veloci e meno inquinanti, potrebbero raggiungere molte più località». Ad esempio il molo di Gardaland, nuovo e già chiuso causa il basso livello dell’acqua.

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