In gergo sportivo lo definirebbero un grande colpo. «Progetto Homerus», l’associazione che fa capo ad Alessandro Gaoso e che si occupa specificamente di mettere i non vedenti in grado di andare da soli in barca a vela, oggi avrà l’opportunità di offrire uno spettacolo interessante, al quale Gaoso (a suo tempo campione mondiale) ha sempre creduto. Alcune imbarcazioni a vela, condotte da sportivi che devono sopperire con tutti gli altri sensi alla mancanza della vista, condurranno a spasso per il Garda ospiti particolari. Sì, perché a bordo saliranno altre persone prive di vista. Non basta: la manifestazione avverrà sotto forma di regata, con la formula del match-races, quello della Coppa America, per intenderci. A bordo di ogni barca, oltre allo sportivo al timone e all’ospite, ci sarà l’arbitro, sullo schema di quanto accade nel nord Europa (Svezia, Norvegia), dove il giudice non controlla la gara dal gommone, ma sulla barca. Per Gaoso si tratta della conferma di teorie che va sostenendo da tempo. Ma quali sensazioni può provare un cieco su una barca, condotta da un altro cieco? «Sono mille le sensazioni che una persona, pur non vedente, può provare: udire i rumori che provengono da riva, sentire l’acqua o il soffiare del vento», spiega il presidente di «Homerus», che aggiunge: «Non ho mai creduto nell’assistenzialismo verso i portatori di handicap, ciechi compresi. Noi andiamo cercando da anni il sistema di renderli autonomi perché un portatore di handicap si renda utile, servendo un’altra persona, che a sua volta porta con sé qualche problema». La possibilità di esordire con una regata così singolare è stata offerta da una gita che l’Unione Italiana Ciechi di Milano ha organizzato, portando 120 persone sul Benaco. Qui, la comitiva potrà scegliere tra un’uscita al Vittoriale, oppure su barca a motore o – appunto – partecipare a una competizione. L’appuntamento è alle 10.30 a Fasano, all’attracco di fronte al Lidò 84, che avrà la funzione di base d’appoggio. Già ieri, intanto, i mezzi nautici sono stati portati a Gardone. «Da Milano hanno chiesto la disponibilità di Homerus e noi siamo stati subito d’accordo – continua Gaoso – proprio perché siamo convinti che si debba andare oltre l’assistenzialismo. I nostri atleti ciechi sono infatti in grado di guidare in barca a vela non solo altri ciechi, ma portatori di handicap di differenti tipi». La manifestazione viene sostenuta dalle Cantine della Valtenesi e della Lugana, da Camozzi Spa e dalla Fonte Tavina.
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A Fasano i velisti ciechi ospitano altri ciechi
Torna «Homerus» e regala emozioni
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