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Dopo trent’anni si rivedono i muratori nell’ex materna

Tra breve via ai lavori

«Sono cominciati i lavori». La voce si è diffusa in un lampo in paese quando si è vista una squadra di operai entrare nel palazzone fatiscente dell’ex asilo. Ma non è così: i muratori sono sì entrati, ma non è l’inizio della ristrutturazione attesa ormai da trent’anni. «I lavori sono stati effettivamente già consegnati dalla Regione Veneto alla ditta che ha vinto la gara d’appalto», chiarisce il sindaco Davide Bendinelli, «ma quelle dei giorni scorsi sono state soltanto opere eseguite per verificare la corrispondenza del capitolato con la situazione dell’edificio». Ancora snervanti attese, dunque? «Ma no, è solo questione di settimane. Ripeto, formalmente, i lavori sono già stati consegnati» assicura Bendinelli. Il complesso dell’ex asilo è abbandonato dal 1972, quando la scuola materna si trasferì nella nuova sede. In questi anni è stato un pessimo biglietto da visita per Garda. Il casermone pericolante è a ridosso del punto di raccordo fra la strada Gardesana e la via che scende da Costermano, passaggio obbligato dei turisti in vacanza nella zona. L’edificio, intitolato ad Umberto Principe di Piemonte, venne inaugurato nel 1908. A renderne possibile la costruzione erano stati una prima donazione al Comune di una casetta e di un terreno da parte di don Giulio Boccali, prete garibaldino, e un sostanzioso contributo della contessa Pincherle. Dal 1972, quando ha cessato di ospitare gli alunni della materna, in paese si è fatto un gran discutere sulla sua destinazione. Chi voleva abbatterlo, chi la nuova sede municipale, chi addirittura un supermercato. Si raccolsero firme per sostenere l’una o l’altra tesi, surriscaldando almeno per un paio di decenni il dibattito politico locale. Finalmente, nel 1996 il futuro del palazzo sembrava delineato: il Consiglio comunale, allora guidato da Giorgio Comencini, ne aveva deciso la cessione per un miliardo di lire all’azienda di promozione turistica, alla quale era destinato un finanziamento regionale di pari importo. Non si erano però fatti i conti con la burocrazia statale, per la quale un ente territoriale può cedere parte del proprio patrimonio vincolato solo ad un altro ente territoriale: niente da fare, dunque, per la vendita fra il Comune e l’Apt, che era solo un «ente strumentale» della Regione. L’anno dopo il Comune ha deciso di vendere l’ex asilo direttamente alla Regione, che si impegnava a ricavarci la sede dell’Apt e altri uffici. E stavolta era arrivato l’ok dei ministeri dei Beni culturali e delle Finanze. Poi però l’iter si è nuovamente bloccato, perché nel frattempo la Regione aveva deciso di eliminare le Apt. Ora finalmente pare che ci siamo. E, come aveva proposto il locale circolo di Alleanza Nazionale all’assessore regionale Massimo Giorgetti, si allargherà anche il vicino sottopasso, eliminando le barriere architettoniche e rendendolo praticabile dalle carrozzelle. «Con la Regione», conferma il sindaco Bendinelli , «abbiamo definito la cessione della porzione di terreno di pertinenza dell’ex asilo necessaria per l’allargamento del sottopassaggio. Contiamo di eseguire i lavori nel 2004».

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