giovedì, Maggio 2, 2024
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Pattinaggio & campioni olimpionici. Pubblico rapito a Gardaland per lo spettacolo «Fantasy on ice» Protagonisti gli atleti russi nei panni di Cenerentola e del principe azzurro, della fata e della matrigna

Tra musiche e acrobati sul ghiaccio

Vestono i panni di Cenerentola e del principe azzurro, della matrigna cattiva e della fata, danzano sulle note della musica di Prokofiev disegnando sul ghiaccio acrobazie che strappano gli applausi, per la gioia di grandi e piccini. Nello show «Fantasy on ice», a Gardaland, però, nulla nasce per caso: i protagonisti sono atleti che sono stati campioni del mondo e d’Europa e vincitori delle Olimpiadi. E trasmettono quell’anima russa «che nessuno può capire, ma che consente di andare oltre la tecnica». Lo dice Andrei Bukin, quattro volte campione del mondo, cinque d’Europa, vincitore delle Olimpiadi nel 1988 (secondo nel 1984), campione del mondo anche dei professionisti, sempre in coppia con Natalia Bestemianova con la quale continua a condividere, a Gardaland, l’ideazione e la direzione delle figure acrobatiche dei due spettacoli che si tengono nel parco e che è la direttrice di un teatro che raduna 57 artisti, per lo più russi e ucraini, che si dividono in tutto il mondo per gli spettacoli sul ghiaccio. È una passione che nasce «da piccolo perché – spiega Bukin – a Mosca i genitori prendono il bambino piccolo e lo portano sul ghiaccio». «Io avevo 7 anni quando ho cominciato – prosegue Andrei – ed ho avuto la fortuna di essere seguito da maestri famosi, tra i quali anche Tatiana Tarassova che negli ultimi quattro anni è stata anche la maestra di Margaglia e Fusar Poli». Bukin aveva vent’anni quando ha incontrato Natalia (o Natascia per gli amici), la sua partner. Sono diventati presto famosi «perché in Russia il pattinaggio è, o meglio era, come il calcio qui in Italia». «Adesso – ammette Andrei – non è più così ed i giovani di oggi non conoscono più i nostri campioni». Che restano i più bravi o tra i più bravi del mondo. «Questione di anima – ripete Bukin – senza la quale la tecnica non basta per trasmettere al pubblico emozioni e sensazioni». Ma anche di numero, se è vero che «nel 1974 la scelta dei quattro migliori è stata fatta tra 18 mila bambini». È indubbio, comunque, che pesi molto il rapporto del pattinatore con la musica e la danza. «Quasi tutti i pattinatori – racconta Andrei Bukin – hanno studiato alla scuola musicale. È necessario perché altrimenti non sentiresti la propria anima: anche i ragazzi che assistono agli spettacoli di Gardaland si accorgono che l’esibizione degli artisti nasce dal cuore». Ma anche dal duro lavoro («dieci ore al giorno di allenamento, non solo di pattinaggio, ma anche di coreografie, di pesi per gli uomini, di corsa per le donne»). «Lo Stato, del resto – riferisce Andrei – ci diceva: dovete essere i primi». Ad un certo punto, però, non è più possibile esserlo. È la legge dell’età. Ma la tecnica, la passione, l’anima rimangono. E la voglia di trasmetterle. E allora ecco il teatro, dove Igor Bobrin, marito di Natalia, è il direttore (ed ora maestro e direttore del balletto proposto a Gardaland). Così nasce la «ditta» Bestemianova-Bukin o, meglio, la B&B o, ancora la B&B&B, considerando anche Bobrin. Il trio conosce Gardaland da quando alcuni artisti russi lavorano alla Caneva. Ma là non c’è il ghiaccio. Ci pensa Gianfranco Bollini, responsabile degli spettacoli di Gardaland a stringere i contatti ed a cominciare a parlare della possibilità di inserire la pista con il ghiaccio nel parco. «Nel novembre scorso, a Milano – riferisce Bukin -, Bollini ci ha detto che il ghiaccio ci sarebbe stato e da quel momento abbiamo cominciato a lavorare per preparare lo spettacolo. Abbiamo dovuto inserire, in ventidue minuti, il meglio delle due ore di spettacolo che siamo abituati a portare in giro per il mondo, ma non è stato difficile grazie alla qualità degli artisti, tutti molto professionali». Natalia e Andrei continuano ad esserlo. Divertendosi, magari, di più, perché le differenze dai tempi delle gare e delle medaglie sono anche positive. «Quando sei atleta – conferma Bukin – ti danno le regole: ti dicono quello che devi fare e quello che non devi fare, come mettere la testa o muovere un braccio. Fare lo spettacolo, invece, è più semplice: puoi esprimere meglio la tua fantasia. Da atleta puoi fare solo certe cose, da uomo di spettacolo puoi fare tutto: puoi fare giri e salti quanti ne vuoi, secondo il tuo estro. Noi non possiamo vivere senza pattinaggio e vogliamo continuare a dare qualcosa al pubblico».

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