lunedì, Aprile 29, 2024
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Dal 16 al 18 febbraio si rinnovano i tradizionali tre giorni di cerimonie sacre. L’impianto allestito nella basilica risale agli inizi dell’Ottocento

Tridui, la «macchina» è pronta

Si rinnova a Lonato, nella basilica di San Giovanni Battista dal 16 al 18 febbraio, il tradizionale appuntamento con i Tridui. La solenne cerimonia di apertura, prevista alle ore 20, sarà presieduta da don Guido Romagnoli, parroco di Rivoltella. La sera successiva sarà di turno don Giampaolo Tazzoli, parroco di Manerba. La conclusione della tra giorni di preghiera è stata affidata al vescovo emerito di Feltre-Belluno, mons. Maffeo Ducoli. È stata invece già allestita l’imponente «macchina dei Tridui», che accompagnerà e sarà al centro delle numerose funzioni religiose. L’attuale rito dei Tridui lonatesi risale in gran parte al 1828: alcune parti sono riconducibili al secolo precedente, altre sono nuove, in quanto dettate dalla struttura della nuova macchina. Secondo una ricerca condotta dal professor Giuseppe Gandini, questa funzione sarebbe nata per iniziativa popolare con l’intento di suffragare le anime dei defunti morti in guerra. Il punto di avvio e il centro di diffusione della pratica sarebbe stata la chiesa di San Giuseppe dei Franscescani Osservanti di Brescia. Ufficialmente i primo triduo dei morti, con l’esposizione del Santissimo Sacramento e con un impianto (macchina) artistico, avvenne il 29 gennaio 1758. Dopo alterne vicende, nel 1928 venne installato il nuovo impianto grazie alle offerte dei fedeli. Il rituale è rimasto pressoché invariato. L’attuale macchina dei Tridui è, con qualche modifica o ritocco, quella ideata a progetta nel 1813 da Leonardo Manzati su richiesta della «Fabbriceria» di Lonato.

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