lunedì, Ottobre 7, 2024
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Si stanno confermando in questi giorni le buone premesse che si erano registrate a Pasqua per un’altra stagione record. L’Alto Garda però perde colpi e s’interroga sulle possibili cause

Turismo proprio in Ascensione

È partita con il piede giusto sul Garda la prima stagione turistica del nuovo millennio. La presenza numerosa in questi giorni di turisti (nella foto il lungolago di Lazise) , in particolare tedeschi arrivati in riva al “Gardasee” in occasione del ponte festivo dell’Ascensione, è la conferma di quanto registrato prima con le festività pasquali in aprile e quindi con gli appuntamenti legati al periodo dal 25 aprile al primo maggio. Ora con l’Ascensione, ma più compiutamente con la Pentecoste ai primi di giugno e con il Corpus Domini a metà mese, trilogia di festività religiose e classici appuntamenti tradizionali delle vacanze primaverili, l’area gardesana diventa luogo d’incontro per turisti del centro Europa e italiani. «Una partenza stagionale eccellente sotto vari aspetti, nonostante il periodo sia stato caratterizzato da condizioni meteo non certo del tutto favorevoli», tiene a precisare il commissario straordinario dell’Azienda di promozione turistica Riviera degli Olivi. «Con indicazioni per quello che sarà poi il clou della stagione estiva», dice appunto Marco Zaninelli, «sicuramente migliori rispetto agli anni precedenti. Dovuto questo non solo all’attività fieristica di Verona Fiere con la lunga serie di manifestazioni che tutti ci invidiano, ma anche al potenziamento dei collegamenti del traffico aereo e in particolare al nuovo volo Verona-Amsterdam della Air Dolomiti che avvicina il Garda a Belgio, Olanda e Lussenburgo, paesi che contribuiscono non poco a rafforzare il mercato turistico dell’area gardesana». Le prospettive considerate più che buone non risultano però supportate, come avveniva in passato, da dati statistici precisi e puntuali, come mai? «L’accesso al sistema informatico della Regione soltanto da parte di poche aziende ricettive e il mantenimento pertanto anche del sistema classico», precisa il direttore Renzo Policante, «comporta che i dati su arrivi e presenze trasmessi a Venezia devono poi essere nuovamente elaborati dal nostro ufficio statistiche e questo porta a inevitabili ritardi nell’assemblaggio. Solo a fine mese sarà possibile quindi avere resoconti precisi sul movimento turistico del primo quadrimestre di quest’anno». Al momento quindi non resta, per avere un quadro più preciso possibile di come marciano i flussi turistici sul Garda, che limitarsi a impressioni e giudizi degli operatori del settore che non risultano del tutto concordi tra loro. Più soddisfatti e ottimistici quelli del medio e basso lago, non molto contenti quelli dell’Alto Garda. Emergerebbe infatti un sostanziale cambiamento di tendenza dei discendenti di Goethe, portati a privilegiare per le loro vacanze di più la parte sud del lago contrariamente a quanto avveniva fino a un recente passato, quando era Malcesine in particolare, con il suo centinaio di alberghi, ad ancorare nel tempo la clientela tedesca. Cosa è avvenuto perché questa fidelizzazione risulti minore che in passato? Secondo Vittorio Dapretto, con alle spalle anni di esperienza in campo turistico come direttore dell’Azienda di soggiorno e di albergatore, una spiegazione plausibile è il fatto che in Germania da alcuni anni si fanno più figli che in passato. E chi ha più di un bambino, anche per questioni di bilancio, preferisce soggiornare in residence meno cari degli alberghi o strutture ricettive all’aria aperta. Ma non è tutto. La carenza nei comuni dell’alto lago di locali di divertimento non è sicuramente favorevole per il soggiorno delle giovani coppie, che preferiscono puntare verso la zona meridionale del Garda. Sta di fatto che lamentele su come sta procedendo la stagione turistica a Torri come a Brenzone non manca di esternarle Giuseppe Lorenzini, presidente degli albergatori lacustri: «Sarà per il tempo non favorevole o perché i turisti scendono meno, quello che è certo è che i commercianti si lamentano, così i pubblici esercizi, per la riduzione dei consumi». Situazione del tutto diversa a Bardolino, Lazise e Peschiera con alberghi, ristoranti, pizzerie e negozi che stanno facendo buoni affari. «Non abbiamo mai lavorato come quest’anno», è la voce di un commerciante. «Abbiamo già coperto con prenotazioni oltre il 90 per cento delle disponibilità», ammette un operatore alberghiero. Nei fine settimana i locali dei centri storici sono strapieni. Certo, c’è anche chi si cruccia perché tagliato fuori, per motivi contingenti, dal giro favorevole degli affari. Oppure chi, prima di esprimersi, attende di vedere cosa offrirà sul piano turistico il mese di giugno.

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