venerdì, Ottobre 11, 2024
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Recital di canzoni sempreverdi voluto da Elide Suligoj. L’iniziativa dell’associazione intitolata al paroliere apre l’Ottobre d’oro, 40 giorni di appuntamenti culturali

Un galà in ricordo di Beretta

La prima edizione dell’Ottobre d’Oro si apre all’insegna della musica. Nel ricordo di un grande autore che aveva scelto Garda come sua amatissima patria elettiva: Luciano Beretta. L’associazione che gli è intitolata, presieduta da Elide Suligoj (che ha pure firmato molti celebri brani), propone stasera, sabato 25 settembre, alle 21, al palazzo dei congressi, un galà musicale che ha come protagonista la cantante Alessandra in un recital di canzoni sempreverdi. E fra i successi intramontabili della musica leggera italiana hanno piena cittadinanza molti lavori di Beretta, che ha scritto i testi di canzoni portate al successo da Adriano Celentano, i Camaleonti, Caterina Caselli e tanti altri (da Il ragazzo della via Gluck a Nessuno mi può giudicare , da Una carezza in un pugno ad Applausi , giusto per citare qualcuno dei tanti titoli da hit parade nati fra Milano, città d’origine di Beretta, e Garda). Nel corso della serata ad Alessandra, per la sua «voce personale e di notevole duttilità», secondo la definizione di Elide Suligoj, verrà anche consegnato il Girasole d’oro, un «premio non premio», come lo definiscono gli ideatori Arturo Gambarotto e Fulvio Sartori del ristorante Vecchio Ottocento di Pozzolengo. Ogni anno il riconoscimento viene assegnato a un personaggio, affermato o emergente, che sia riuscito «a non montarsi la testa». In passato venne tributato a Giulietta Masina, Giuseppe Di Stefano, Paola Borboni, Valentina Cortese, Ugo Mulas, Mariele Ventre, Luciana Savignano, Silvano Agosti, Franca Nuti, Don Vittorione, Piera Degli Esposti, Giancarlo Dettori, Liliana Cosi, Franco Piavoli e tanti altri. Tra i premiati c’è stato anche Luciano Beretta. Questa è la prima edizione che si svolge in trasferta: a Garda e non, come al solito, sulle colline moreniche bresciane, a Pozzolengo. La motivazione del premio verrà letta dal paroliere Alberto Testa (è sua per esempio Grande grande grande di Mina): vi si parlerà di simpatia, cordialità, semplicità come doti di fondo della personalità di Alessandra. (a.p) Garda. L’autrice di canzoni, Elide Suligoj – erede morale e materiale del patrimonio di Luciano Beretta, il grande paroliere scomparso l’11 gennaio 1994 all’ospedale di Caprino, e stabilitasi nella sua casa-museo di Garda – ha vinto la causa legale promossa contro Milva sulla paternità della canzone Volpe d’amore . A dieci anni di distanza il Tribunale di Milano ha inibito nuovamente, confermando un’ordinanza del 1995, la distribuzione e la commercializzazione di Volpe d’amore , un cd proposto da Milva nel 1994 contenente una versione illecita, perché manipolata, di quest’opera, scelta oltre tutto per dare il titolo al disco. Questo in accoglimento delle domande formulate da Elide Suligoj, autrice, con Giovanni Testori, dell’opera originale. Nel 1994 Milva annunciava l’uscita di un disco dal titolo Volpe d’amore che vedeva, come autore della musica, Thanos Mikroutsikos, uno dei massimi esponenti della musica colta contemporanea, e del testo Giovanni Testori. Questa incisione doveva essere, nei progetti della Pantera di Goro, la canzone guida del lavoro discografico. A seguito, però, di un ricorso d’urgenza presentato presso il Tribunale di Milano da parte della Suligoj, autrice della musica originale dell’opera, veniva emessa un’ordinanza che riconosceva l’illecito di questa nuova e non autorizzata versione, ed inibiva la commercializzazione del supporto fonografico. Ora è stata emessa una nuova sentenza che stabilisce: «Il Giudice ordinario aggiunto, in funzione di giudice unico, definitivamente pronunciando così provvede: dichiara che la composizione musicale dal titolo Volpe d’amore nella realizzazione Testori-Mikroutsikos costituisce manipolazione non autorizzata della composizione musicale dal titolo Volpe d’amore di Testori-Suligoj, e per l’effetto conferma il provvedimento d’inibitoria in data 4.1.95; riconoscendo all’autore originale, un risarcimento per danni morali e materiali e la rifusione delle spese legali. Risarcimento e rifusione a carico della casa discografica e dell’erede di Giovanni Testori». «Ciò che mi amareggia di più», ha dichiarato la Suligoj, «è che Milva, l’orchestratice di tutto, se l’è cavata, mentre a rimetterci sono la casa discografica e l’erede di Testori». Una vicenda, questa, che ha segnato profondamente la musicista milanese. «Per me», continua la Suligoj, «questa canzone è un fiore all’occhiello, scritta con il grande Testori in un momento magico della mia vita, e vedermela scippare così è stato uno schiaffo violento. Nei primi anni di questa lunga vicenda giudiziaria c’è mancato poco che non mi ammalassi, tanto ero offesa». La Suligoj è l’autrice, tra le altre, anche della bellissima e delicata Monica delle bambole , brano di sottile penetrazione psicologica e con accenti brechtiani, scritto insieme a Luciano Beretta, nel 1974, e portato al successo da Milva. La Suligoj ha fondato, dieci anni fa, l’associazione Amici di Luciano Beretta, che si batte per «promuovere, organizzare o appoggiare ogni iniziativa tendente a difendere gli interessi materiali e morali degli autori di canzoni, categoria che ingiustamente resta da sempre nell’ombra a vantaggio degli interpreti», come recita lo statuto. Un’altra importante vittoria l’ha ottenuta proprio all’ultima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo, che ha visto salire sul palcoscenico del teatro Ariston, per la prima volta, insieme agli interpreti, anche gli autori. Tra gli scopi dell’associazione, costituitasi all’indomani della morte di Beretta, c’è anche quello di «promuovere, organizzare o appoggiare ogni iniziativa tendente a far conoscere e sostenere nuovi giovani autori, anche mediante l’istituzione di premi, concorsi, borse di studio e simili, nonché aiutare con ogni mezzo i vecchi autori in difficoltà, sia materialmente che per la difesa delle loro opere e della loro immagine».

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