lunedì, Aprile 29, 2024
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Appendere poesie sui muri del vicolo o sui fili da bucato

Un originale concorso

L’avventura continua. Calle dei Sottoportici, il caratteristico vicolo del centro storico, vedrà ancora le poesie muoversi al vento. Il centro culturale Studio per l’Arte ha infatti già varato il programma 2003 di «Poesie al muro», un curioso, simpatico, fortunato concorso poetico. È la terza edizione. E ci si può iscrivere da subito. Tutto è nato nella tarda primavera di due anni fa. Adriano Foschi, in arte «De Melo», pittore e poeta d’origine milanese, ma ormai gardesano a tutti gli effetti, ha pensato di vivacizzare la viuzza su cui s’affaccia anche il suo studio. Ne è nato un singolare concorso letterario, che ha raccolto immediato successo. La formula è semplice: si portano le poesie, non importa se in italiano o in dialetto, stampate su un foglio, e questo viene appeso lungo la via, al muro, o su fili da bucato. Votano i passanti e sono centinaia. Poi, al loro responso s’aggiunge quello d’una giuria tecnica. «Il concorso libero di poesie da appendere ai muri», dice Adriano Foschi, «è nato come una vera e propria esigenza popolare di comunicazione e creatività». Il primo anno, vincitrice per i componimenti in dialetto gardesano è risultata, con pieno merito, Grazia Gaburro Simonelli con una «Lettera per il paradiso», inviata al marito scomparso. Al secondo posto «La cà de le rondole» di Massimiliano Zermini. Terzo Tito Ragnolini, gloria del calcio locale, che con la sua «Maggio» ha cantato le tradizioni mariane del paese e i successi politici del nuovo sindaco Davide Bendinelli. Nella sezione in lingua italiana si era imposto Mauro Bellinazzi con la classicheggiante «Vol di passerotto». Dietro di lui in graduatoria figuravano Carla Collesei Billi con «Bevo il tempo» e Maria Luisa Pedrotti Rigo con «Poesia d’amore». Nell’estate 2002 Grazia Gaburro ha letteralmente sbaragliato gli avversari, imponendosi sia nella sezione dialettale con «Sogno e realtà» che in quella in lingua con «Malinconia». Insomma, Garda ha scoperto una poetessa a tutti gli effetti. Nella categoria vernacolo si è piazzato di nuovo secondo Massimiliano Zermini con «Bruta sort». Terzi ex aequo «Gh’è da copar el porsel» di Rosa Gaoso e «A scola a Garda nel 1929» di Marco Gelmetti. Tra le poesie in italiano il secondo posto è invece andato a Bruno Castelletti con «Il mio angolo», mentre terza è risultata Orietta Vangelista con «Nostalgie». Ora, si diceva, Adriano Foschi e il suo Studio per l’Arte hanno già dato il via all’edizione 2003. «Le iscrizioni», ribadisce Foschi, «sono aperte sin d’ora». Basta inviare cinque euro allo Studio per l’Arte, in calle dei Sottoportici, e si riceverà il regolamento. Il concorso, con la relativa esposizione «al muro», si svolgerà dall’1 al 15 giugno. Le premiazioni si terranno la sera del 28.

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