mercoledì, Maggio 1, 2024
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Domani e martedì assemblee a Ca’ Montagna e Lumini per discutere del progetto edilizio. «Una scelta miope che riempie il paese di residence e non migliora i servizi»

Valmasson, albergatori contro

Il progetto per Valmasson, il futuro centro del paese, continua a far discutere, così dopo due assemblee pubbliche indette dal comitato di difesa di San Zeno ora è il turno dell’amministrazione comunale, che ha deciso di scendere in piazza con due incontri aperti ai cittadini: domani alle 20,45, in sala consiliare a Palazzo Cà Montagna e martedì, con lo stesso orario, nella frazione di Lumini, in sala parrocchiale. Assemblee che, secondo l’associazione degli albergatori, avrebbero potuto svolgersi prima dell’approvazione del piano particolareggiato, che la giunta ha votato il 2 dicembre scorso. Lo scrivono in premessa nelle osservazioni che hanno presentato al piano, seguite a quelle del comitato di difesa e delle associazioni ambientaliste di Legambiente e Italia Nostra. Così anche gli albergatori scendono in campo direttamente contro il piano votato dal Comune, precisando: «Dopo aver inutilmente chiesto con lettera del 16 aprile 2005 di avere un incontro aperto con l’amministrazione nel merito degli interventi per Valmasson, ora riteniamo opportuno presentare queste osservazioni, essendo stata evitata la concertazione». Le osservazioni sono distinte in tecniche e politiche. Sostanzialmente gli albergatori criticano le altezze degli edifici e la volumetria proposta per l’edificato, affermando: «Non è nostra intenzione opporci alla realizzazione della piazza, intendendo per essa un luogo di aggregazione e di socialità, che si può progettare in molti modi, escluso quello di creare uno spazio vuoto intorno al quale organizzare un quartiere residenziale». Gli albergatori ironizzano: «Ma è questo che ci manca? Una periferia in centro? In realtà la nostra piazza dovrebbe diventare un luogo dove spostare servizi per i cittadini, che ora sono periferici». Gli albergatori inoltre entrano nel dettaglio sottolineando come la realizzazione delle opere pubbliche avverrà per ultima, con la procedura dei lavori per stralci. Pongono l’accento anche sull’auditorium: «Concepito in origine come opera pubblica, che invece rimarrà di proprietà privata, poiché sembra ovvio che alla convenzione che ne prevede l’acquisto a prezzo di mercato non verrà data attuazione, considerato che l’amministrazione non sarà in grado di affrontare la spesa». L’associazione conclude sottolineando l’aspetto politico: «Siamo pronti a dislocare megastrutture sul territorio e giocoforza destinare ad usi diversi le strutture esistenti, trasformandoli in ulteriori residence? Siamo pronti a modificare la gestione delle nostre strutture, in maggior parte a gestione familiare, per farle diventare gestioni di tipo industriale? Crediamo che gli amministratori debbano ripensare allo sviluppo possibile del turismo». Nel frattempo il comitato per la difesa di San Zeno ha proseguito con la raccolta di firme per indire un referendum consultivo, come previsto dallo statuto comunale. Il 3 gennaio ha consegnato al sindaco, Adriano Peretti, 317 firme di residenti votanti, una prima tornata di adesioni alle quali andranno ad aggiungersi quelle raccolte nei giorni sucessivi. I responsabili del comitato, con un comunicato, precisano: «Ringraziamo il sindaco per l’impegno assunto nell’assemblea, da noi promossa, di avviare la consultazione popolare per dare un futuro diverso a Valmasson. Il comitato sarà presente alle assemblee promosse dall’amministrazione, per ribadire la necessità che il progetto venga ritirato e si avvii una discussione ampia per una sistemazione che vada a riqualificare piazza Schena». L’iter del progetto, dopo la scadenza dell’Epifania per la presentazione delle osservazioni, ora prevede la convocazione del consiglio comunale per l’esame delle osservazioni e per il voto d’adozione del piano particolareggiato. Rimane l’interrogativo referendum: l’amministrazione accetterà la consultazione popolare, prima o dopo il voto del consiglio comunale? Il clima in proposito è teso; il sindaco non sembra più così sicuro delle promesse espresse in assemblea di fronte ai cittadini e si riserva di illustrarne le motivazioni nell’incontro di domani.

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