Sono rimasti per oltre un mese sulle sponde del lago senza che nessuno provvedesse a recuperarli e portarli via. Facile prevederne la sciagurata fine. Quaranta, forse anche più, sacchetti di sabbia, utilizzati dai volontari dei vigili del fuoco, protezione civile e operai comunali per fronteggiare, durante l’emergenza maltempo, l’innalzamento del livello del Garda sono ora in bella mostra nelle acque del lago. Adagiati sul fondo a pochi metri dalla riva, nei pressi del monumento ai caduti del mare. Impossibile non vederli. Difficile supporre che siano semplicemente caduti in acqua, li ha scaraventati giù il gesto sconsiderato di alcuni teppisti annoiati che non trovando altro di meglio da fare hanno ben pensato di sollevarli (con non pochi sforzi dato che questi sacchetti pesano parecchie decine di chili) e gettarli “a mare”. Un atto vandalico: questi sacchi contenenti sabbia sono fatti di materiale praticamente indistruttibile (il loro utilizzo lo impone) e quindi per nulla biodegradabili. Lasciarli in balia sul ciglio del lago per diversi giorni, senza preoccuparsene più, è stato un invito a nozze per i soliti perditempo. Per rimediare servirà che ora qualcuno, presumibilmente i tecnici del cantiere comunale, s’immerga nelle fredde acque gardesane e recuperi il “maltolto”.
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Ma lasciarli per settimane sul bordo del lago è stato un invito a nozze per gli stupidi
Vandali affondano i sacchi anti-alluvione
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