venerdì, Dicembre 8, 2023
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Via libera al piano territoriale

Almeno una dozzi­na d’an­ni di ges­tazione; tre ammin­is­trazioni coin­volte (Costan­zo Val­li (cen­trosin­is­tra), Andrea Lep­i­di (Ulivo)e l’at­tuale Alber­to Cav­al­li (cen­trode­stra); rilet­ture e aggior­na­men­ti di stu­di pro­fes­sion­ali ai quali non è cer­to man­ca­to il lavoro. Infine, ieri, l’ap­pro­do in Con­siglio provin­ciale per l’ap­provazione defin­i­ti­va, giun­ta gra­zie al voto favorev­ole di 22 con­siglieri del cen­trode­stra, com­pre­sa la Lega e 5 con­trari. Il Piano ter­ri­to­ri­ale di coor­di­na­men­to è un impor­tante stru­men­to che ridis­eg­na le com­pe­ten­ze urban­is­tiche e delin­ea la griglia del­lo svilup­po in diver­si ambiti: , com­mer­cio, cave, aero­por­to-alta capac­ità. L’ap­pro­do in aula è sta­to pre­ce­du­to da ben 640 osser­vazioni, rag­grup­pate in aree omo­ge­nee poi sin­go­lar­mente sot­to­poste a votazione. Il dibat­ti­to si accende subito tra mag­gio­ran­za e oppo­sizione pro­prio in mer­i­to alle pro­ce­dure da seguire. Tan­to che l’in­tera mat­ti­na­ta s’avvi­ta intorno al «modus operan­di» del con­siglio provin­ciale. Al cen­trosin­is­tra non piace il per­cor­so delin­eato dal pres­i­dente del Con­siglio Pao­la Vilar­di che ter­rà le redi­ni del­l’in­tera sedu­ta. Un per­cor­so però delin­eato dal­la mag­gio­ran­za nel­la con­feren­za dei capi­grup­po (è Car­lo Fogli­a­ta a dar fuo­co alle polveri), che avrebbe espos­to il piano al ris­chio di ricor­si ammin­is­tra­tivi. Gli risponde Gugliel­mo Castag­netti di Fi: «Deci­da allo­ra il con­siglio provin­ciale la pro­ce­du­ra». Fogli­a­ta (Ds) insiste: «Met­tete per iscrit­to ques­ta pro­pos­ta». Castag­netti: «Se è una cortese richi­es­ta si può accogliere, ma il tono per­en­to­rio non ci va». Alla fine si vota. Mag­gio­ran­za com­pat­ta: 22 a favore, 7 con­trari, 1 astenu­to (De Gasperi dei «Cac­cia­tori»). Ma il cen­trosin­is­tra con­tin­uerà a bat­tere il tas­to delle legit­tim­ità vio­la­ta, tan­to che abban­don­erà la sedu­ta al momen­to del­l’ap­provazione delle osser­vazioni rag­grup­pate per temi omo­genei Ques­ta la pro­ce­du­ra vota­ta dal Con­siglio provin­ciale: relazione del­l’asses­sore Maria Stel­la Gelmi­ni, un’o­ra di inter­ven­to con­ces­so ad ogni grup­po, 5–10 minu­ti per l’ap­provazione delle osser­vazioni al Piano sud­di­vise in aree tem­atiche, infine la votazione com­p­lessi­va. Il dibat­ti­to antic­i­pa però i tem­pi e la relazione stes­sa del­l’asses­sore Gelmi­ni. Prende la paro­la (Margheri­ta): critiche alla pro­ce­du­ra, ma riconosci­men­to del­l’im­por­tan­za di uno stru­men­to utile al ter­ri­to­rio spoglia­to negli ulti­mi anni da provved­i­men­ti leg­isla­tivi inique (legge regionale 23 sulle pro­ce­dure sem­plifi­cate per le vari­anti al Prg, lo sportel­lo per le imp­rese, ecc). Floc­chi­ni (Lega): «I cit­ta­di­ni chiedono risposte e non vor­rei che si pro­cedesse a nuovi rin­vii». Aldo Rebec­chi (Ds): «Noi ostruzion­isti? Non direi. Ricor­do invece che le osser­vazioni al Piano arrivano in Con­siglio sen­za l’ap­provazione del­la comms­sione». Alle accuse di fret­ta elet­torale del­la mag­gio­ran­za rib­at­te anco­ra Gugliel­mo Castag­netti: «Non sono questi gli stru­men­ti del­la pro­pa­gan­da. Siamo arriva­to in fon­do con una accel­er­azione finale per non van­i­fi­care tut­to il lavoro svolto fino­ra, e sem­pre nel rispet­to del­la legge». Castag­netti definisce il Piano uno stru­men­to di civiltà, a fronte, ad esem­pio, del­la nuo­va legge urban­is­ti­ca regionale non indi­ca­ta a mod­el­lo. Maria Stel­la Gelmi­ni illus­tra poi, a grande linee, i con­tenu­ti del Piano ponen­do l’ac­cen­to su una delle inno­vazioni di mag­gior spes­sore ovvero lo snel­li­men­to del­la pro­ce­du­ra e dei tem­pi per l’ap­provazione dei piani rego­la­tori in capo ai Comu­ni ma nel­l’am­bito delle pre­scrizioni del Ptcp. «Con l’en­tra­ta in vig­ore del piano — spie­ga anco­ra Gelmi­ni — l’ente Provin­cia assume non solo nuove e più ril­e­van­ti com­pe­ten­ze in mate­ria di gov­er­no del ter­ri­to­rio con la pos­si­bil­ità di un inquadra­men­to sis­tem­ati­co dei diver­si aspet­ti (ambi­ente, pae­sag­gio, infra­strut­ture, politiche inse­dia­tive) ma soprat­tut­to le ven­gono asseg­nati stru­men­ti più effi­caci per svol­gere quel ruo­lo di coor­di­na­men­to di ricer­ca di mag­gior con­di­vi­sione delle scelte, di ente che favorisca la ricom­po­sizione dei con­flit­ti pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio». Alla ripresa pomerid­i­ana del­la sedu­ta l’op­po­sizione annun­cia un cam­bio nel­l’at­teggia­men­to che ter­rà in aula. È Fogli­a­ta a spie­gare che pro­prio per l’il­le­git­tim­ià che infi­cia la pro­ce­du­ra segui­ta, il cen­trosin­is­tra non parteciperà alla votazione delle osser­vazioni. «Non fare­mo ostruzion­is­mo, nem­meno pen­si­amo di avviare ricor­si sul piano giuridi­co, ma non vogliamo che atti impro­pri ledano i dirit­ti di chi ha pre­sen­ta­to osser­vazioni e quin­di non parteciper­e­mo alle votazioni dei bloc­chi con le osser­vazioni; parteciper­e­mo invece al voto sul piano nel suo insieme». La deci­sione del cen­trosin­is­tra accel­era i tem­pi del Con­siglio provin­ciale che si incam­mi­na così velo­ce­mente ver­so l’epi­l­o­go. Al voto, in aula ci sono solo i con­siglieri di mag­gio­ran­za e le osser­vazioni pas­sano sen­za prob­le­mi, anche gra­zie alla pre­sen­za dei tre con­siglieri delle Lega che garan­tis­cono il numero legale. Al dibat­ti­to sul­l’in­sieme del provved­i­men­to, il cen­trosin­is­tra rien­tra. Dichiarazioni di voto, con­trario, affi­date a Car­lo Fogli­a­ta (Ds) e Mario Bra­ga (Margheri­ta); per la mag­gio­ran­za Mas­si­mo Borghet­ti (Udc), Rober­to Tof­foli (Forza Italia) e Gio­van­maria Floc­chi­ni per la Lega. Voto finale: 22 favorevoli, 5 con­trari.

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