sabato, Aprile 27, 2024
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La parrocchia non vuole ristrutturare ma trasferirsi in via Pomerio. Il Comune mette i paletti sulla vecchia sede. In via della Cinta potrebbero sorgere appartamenti per anziani

Alloggi protetti al posto dell’oratorio

Trasferire l’oratorio in via Pomerio, sul terreno delle Servite, e realizzare appartamenti per anziani al posto dell’attuale edificio. E’ questa l’ipotesi cui stanno lavorando parrocchia ed amministrazione comunale per risolvere il problema del compendio, ormai fatiscente, di via della Cinta. Sembra ormai definitivamente accantonata, infatti, l’idea di una ristrutturazione dell’esistente struttura, operazione fortemente caldeggiata dalla giunta arcense ma malvista in ambiente religioso.Sono diversi mesi che la vicenda è all’ordine del giorno del dibattito politico arcense. Sia perché l’amministrazione ha premura di organizzare la riqualificazione dell’area sia perché alla questione è legato anche il futuro di un’opera tanto attesa dalla cittadinanza, soprattutto quella di Caneve, come la passerella sul Sarca che nei piani dell’esecutivo dovrebbe sorgere all’altezza del cortile dell’oratorio. Sindaco e assessori avrebbero preferito che la parrocchia optasse per la ristrutturazione dell’edificio esistente, puntando alla riqualificazione della struttura “ripulita” dei volumi in eccesso. Per convincere don Luigi Amadori e gli altri del consiglio pastorale l’amministrazione ha pure messo sul piatto parte dell’area dell’ex macello, da destinare a giardino e cortile. Veronesi e soci contavano sulla possibilità di concentrare tutte le attività ricreative rivolte ai giovani nel nuovo centro di prossima realizzazione presso Villa Althamer a Prabi. Così facendo alla parrocchia sarebbe bastato sistemare l’attuale edificio di via della Cinta trasformandolo in una sorta di centro culturale religioso, con sale per gli incontri e per i momenti di culto. La parrocchia, però, appare irremovibile sulla linea dello spostamento in via Pomerio sulle aree di proprietà delle Serve di Maria in cui costruire il nuovo oratorio dotato di strutture ludico-sportive. Un’opera finanziata in gran parte (circa l’80%) dalla Provincia. Il rimanente della spesa dovrebbe essere recuperato dalla vendita della vecchia sede oratoriale. Il Comune, però, non è interessato all’acquisto dei volumi di via della Cinta e, anzi, pare intenzionato a porre dei seri paletti sull’affare. Ovvero a prevedere sull’area una destinazione a scopi sociali e senza concedere alcun ampliamento. Così facendo il vecchio oratorio verrebbe ceduto all’Itea (o altri enti para-provinciali) e tramutato in alloggi protetti per anziani inseriti in un armonico contesto architettonico.

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