San Vigilio martire di Trento, un testimone moderno. Fu il terzo vescovo di Trento, succeduto ancor giovane a san Abbondanzio (dopo il 381 fino al 400 o 405). Due tipi di fonti parlano della sua vita: la Passio Sancti Vigilli , narrativa e popolare, che rappresenta la versione classica della vicenda di Vigilio, viene valutata con prudenza. «Fu scritta», afferma Severino Vareschi nel vademecum spirituale per i turisti, «ricostruendo la figura del santo vescovo di Trento due o tre secoli dopo, in un contesto culturale e religioso di piena cristianità, e più in base a modelli del tempo che a notizie verificate. In questa ricostruzione, la santità di Vigilio è rilevabile dai suoi poteri taumaturgici e dal suo martirio glorioso: Vigilio è grande perché fa miracoli e muore martire». Gli storici oggi preferiscono un ritratto di Vigilio più corrispondente alla storia, anche se meno ricco di particolari biografici, e attingono a una lettera di Ambrogio vescovo di Milano a Vigilio e a due lettere di Vigilio ai vescovi Simpliciano che succedette ad Ambrogio e Giovanni Crisostomo di Costantinopoli. Ne emerge un «Vigilio evangelizzatore e che, sia nei contenuti che nel metodo di avvicinamento ai pagani, ha molto da insegnare anche ai giorni nostri». Cittadino di Trento, Vigilio consacratosi a Cristo da bambino aveva completato gli studi ad Atene.
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Martire e testimone evangelizzò il Garda
San Vigilio
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