giovedì, Aprile 25, 2024
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Mezz’ora continua di grandine, vento fortissimo e acqua hanno spazzato la Valtenesi e la costa. Rovesciati camper e roulottes, scoperchiati tetti. A Sirmione divelti cento ulivi secolari

Tromba d’aria, Basso Garda sconvolto

Un vero disastro. Una furia devastatrice che si è abbattuta nella notte sul Basso Garda e su parte della Valsabbia, scoperchiando capannoni e case, distruggendo raccolti e vigneti, strappando tende nei campeggi e rovesciando roulottes e camper. Vento, acqua, grandine caduta incessantemente per 35 minuti. La zona più colpita è quella compresa tra Manerba e Raffa di Puegnago. A Manerba i danni principali si registrano nei campeggi «Rio» e «Pieve». Sono poi stati scoperchiati diversi capannoni e danneggiata pesantemente una delle aziende più note della zona, la «Avanzi», che produce olio e vino. Notevoli i danni all’agricoltura tanto che l’assessore provinciale Giampaolo Mantelli ha invitato i coltivatori a «segnalare tempestivamente alle amministrazioni comunali i danni subiti». Questo è necessario per inoltrare le richieste di risarcimento. «Stato di calamità naturale». É questa la richiesta che questa mattina verrà avanzata alla Prefettura dai Comuni della Valtenesi a seguito dell’uragano abbattutosi. E sempre stamattina il presidente della Provincia Alberto Cavalli incontrerà i sindaci dei Comuni colpiti. L’assessore regionale Scotti assicura il suo interessamento in Regione. Fortunatamente l’uragano non ha causato vittime, anche se sono in molti a ritenere che davvero si è sfiorata la tragedia. Provvidenziale è stata la prima avvisaglia di vento e grandine che ha anticipato di circa un’ora la tromba d’aria che ha portato distruzione e che ha permesso a moltissime persone di mettersi al riparo, abbandonando tende e roulottes. Sette le persone, tutte ospiti del campeggio «Rio», nel golfo della Romantica, che hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari. Sono state trasportate all’ospedale di Desenzano. Una turista tedesca è stata colta da infarto. Questi turisti si trovavano all’interno delle loro roulotte quando la tromba d’aria si è abbattuta sui veicoli, rovesciandoli. Altri turisti sono stati soccorsi nei campeggi dalla Polizia municipale. A loro è stato trovato un ricovero d’emergenza. A disposizione dei turisti anche alcune camere messe a disposizione di un cittadino manerbese, Alfredo Dughi. L’uragano si è abbattuto sulla fabbrica di birra dei Fratelli Avanzi in prossimità del Crociale di Manerba. La struttura è andata quasi completamente distrutta. Il tetto in struttura lamellare è andato in pezzi con frammenti di trave di 12 metri volati ad un centinaio di metri. Gran parte della Valtenesi è rimasta senza energia elettrica e senz’acqua fino verso le ore 13. Moltissime le abitazioni scoperchiate dal vento e allagate. Migliaia le autovetture che hanno subito gravissimi danni causati dalla tempesta che, dicono i testimoni, è durata almeno mezz’ora con chicchi grandi come pesche. «Sembravano mattoni – racconta la titolare del ristorante «Seradel» – la grandine aveva persino forma rettangolare». Tempestivo e massiccio l’intervento delle forze dell’ordine, messe in allarme dalle pattuglie di Valtenesi Sicura. Sul posto anche pattuglie della Protezione civile e della Polizia provinciale intervenute per soccorrere gli automobilisti. Solo a Moniga il sindaco Massimo Pollini ha lamentato la totale assenza di reparti della Protezione civile. «Gravi i danni all’agricoltura – conferma Gianfranco Comincioli sindaco di Puegnago e coltivatore che ha vissuto in diretta la notte -. Molte piante di ulivo sono state divelte e la grandine ha contribuito a danneggiare seriamente non solamente la produzione attuale della vite, ma anche quella della prossima annata». Moltissimi gli alberi abbattutisi sulla carreggiata. Il centro di Puegnago è rimasto isolato fino a tarda mattinata. Diverse anche le auto rimaste sotto le piante divelte. L’uragano non ha risparmiato la zona di Sirmione. Centinaia e centinaia di alberi sradicati e spezzati dalla furia del vento, la tensostruttura degli spettacoli rovesciata a terra, autovetture schiacciate dagli alberi abbattuti, decine e decine di autovetture ammaccate dalla grandine. Anche qui un orizzonte di distruzione: chicchi grossi come noci hanno infranto i lunotti delle auto, molti tetti sono stati lesionati, alberi sono stati sollevati e scagliati in mezzo al lago. Cento olivi secolari che ornavano il sito archeologico delle «grotte di Catullo», sono stati divelti e spezzati tanto da costringere la Soprintendenza a chiudere il monumento ai visitatori. I danni sono davvero ingenti, soprattutto al patrimonio arboreo e verde della penisola. Impossibile quantificarli ora. Così Maurizio Ferrari, sindaco di Sirmione, descrive, dopo un lungo sopralluogo, le conseguenze della tromba d’aria. La furia del vento, una decina di minuti prima delle 4 del mattino, ha raggiunto l’incredibile velocità di quasi 37 metri al secondo equivalenti a 132 chilometri orari; si è abbattuta con l’effetto di un ciclone sulla punta della penisola. Neppure mezz’ora dopo gli operai del Comune e i volontari del Garda erano già al lavoro per accertare i danni, sgombrare le strade, ripristinare la viabilità. E il panorama che si è presentato è risultato davvero desolante. Metà dei vecchi ippocastani che fiancheggiano il vialone d’ingresso al centro, sul lato verso i lago, sono stati sradicati. Alcuni di questi hanno schiacciato le auto in sosta. Il vento ha abbattuto anche la doppia copertura della tensostruttura collocata nel piazzale del porto e utilizzata dal Comune per le manifestazioni estive, collaudata per resistere a venti da 120 chilometri orari. Una piccola parte del manufatto è «volata» nella piscina del Grand Hotel. Il resto si è paurosamente inclinato, ha urtato un palo dell’illuminazione che lesionato due auto. Gli alberi secolari dell’albergo Broglia sono stati sradicati così come quelli delle terme e di villa Arduino nella zona dell’albergo Luna; stessa sorte è toccata all’unico grande pino marittimo esistente in piazza Carducci, schiantatosi sui tavolini adiacenti. Molte autovetture sono state ammaccate dalla grandine nella zona del palazzo dei congressi e in altre zone del centro; altre di proprietà di alcuni dipendenti del Grand Hotel Villa Cortine sono state schiacciate. Il secolare parco dell’albergo è stato distrutto con lo sradicamento di ben 60 alberi. Infranti dalla violenta grandinata anche i vetri all’ultimo piano del Villa Cortine. Peggio ancora è andata proprio sulla punta della penisola. Nel parco archeologico delle Grotte di Catullo – come detto – ben 100 piante, in larga parte secolari olivi, sono state sradicate o spezzate. La zona dove sono conservati alcuni pavimenti della villa romana, fra i monumenti più visitati d’Italia, è stata allagata dall’acqua. Le «grotte» riapriranno martedì. Sono risultati lesionati molti tetti; quello dell’Ideal ad esempio, proprio vicino alla «grotte di Catullo» dove le tegole hanno lesionato alcune autovetture. Moltissime sono state le abitazioni e le strutture ricettive allagate. A memoria d’uomo – raccontano alcuni anziani testimoni – mai Sirmione era stata colpita da un fortunale così violento. In ogni caso per tutta la giornata di ieri Volontari del Garda e operai del Comune hanno lavorato per tagliare alberi, liberare strade, svuotare cantine.

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